Il punto di vista del Centro commerciale Tremestieri

Il punto di vista del Centro commerciale Tremestieri

Redazione

Il punto di vista del Centro commerciale Tremestieri

martedì 26 Agosto 2008 - 11:24

L'assessore Puglisi dovrà trovare il compromesso tra i grandi e i piccoli distributori

La voglia di spendere c’è, anche di domenica. È pronto a scommetterci Domenico Rinaldi, direttore del Centro commerciale Tremestieri. Il CcT nelle scorse settimane ha lanciato un’offensiva legale, per ora vincente, contro la determina di chiusura degli esercizi, emanata dall’assessore all’Annona Pino Puglisi il 26 luglio scorso.

In seguito alla sentenza del Tar, sospensiva della delibera comunale, domenica il Centro ha aperto. I numeri, però, non gli hanno dato ragione: 3000 acquirenti, a fronte di un’aspettativa del doppio. «Non ci nascondiamo dietro ad un dito – ha ammesso il direttore -, abbiamo avuto un’affluenza limitata. Ma certo, abbiamo saputo di poter aprire solo venerdì: non c’è stato il tempo di pubblicizzare la novità.» Un mezzo fiasco per il quale il CcT potrebbe decidere di chiedere un risarcimento al Comune, come si sente nell’anticamera della Sala Commissioni di Palazzo Zanca, e come lo stesso direttore, pur non confermando, non ha negato.

Ma perché aprire la domenica è tanto importante? Questo il punto di vista di Rinaldi: «Se si osserva tutta la zona tirrenica, da Brolo verso Messina, tutti i negozi hanno facoltà di aprire la domenica. Lo stesso vale da Santa Teresa fino alle porte di Catania. Messina città è una nicchia che resiste a questa innovazione, che ormai è inevitabile. In questo modo si finisce per favorire il mercato esterno».

«Capisco le ragioni dei piccoli commercianti – ha continuato Rinaldi -, per i quali risulta antieconomico aprire la domenica, ma per noi è diverso. Per questo noi chiediamo di introdurre la facoltatività, non la obbligatorietà dell’apertura.»

I piccoli e i medi commercianti, rappresentati dalla Confcommercio, sono, invece, contrari a qualsiasi ipotesi di apertura, puntando, oltre che su basi economiche, legali e contrattuali, su ragioni come la sacralità del riposo, e persino sul precetto religioso di santificare la domenica.

Riguardo a queste opposizioni, Rinaldi ha dichiarato: «Chi parteggia per la chiusura non porta motivazioni valide, è un campo duro, ma chi ci lavora sa che è così e deve affrontare la situazione».

L’assessore Puglisi, intanto, è al lavoro per trovare una mediazione tra le richieste dei grandi distributori, adesso supportati dalla sentenza del Tar (che, però, è solo sospensiva della delibera, non definitiva), e le esigenze dei piccoli. Senza dimenticare i consumatori e i tanto sbandierati turisti. Basterà l’opzione dell’apertura per mezza giornata a mettere tutti d’accordo?

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