Perplessità sulla perentorietà dei termini: secondo Calabrò sarebbero scaduti ieri, secondo altri ci sarebbe stato tempo fino al 4 dicembre

Nonostante la brusca interruzione causata dall’arrivo dei dipendenti dell’Atm e dai momenti di tensione che ne sono seguiti, il consiglio comunale è riuscito alla fine a ratificare l’accordo di programma per la Società di Trasformazione Urbana (Stu) “Il Tirone-, che consentirà di recepire gli 8,5 milioni di euro di finanziamento statale per il contratto di quartiere.

Non sono mancate le polemiche, però, in particolare sulla perentorietà dei termini. Felice Calabrò, che ha fatto notare per l’ennesima volta come la maggioranza non avesse i numeri in aula per garantirsi da sola il numero legale, ha sottolineato che i 30 giorni dalla firma dell’accordo a Palermo erano scaduti ieri. Qualcun altro, invece, tra i quali Pippo Trischitta, ha fatto notare che la decorrenza partiva dal 4 novembre, giorno della notifica al Comune, e dunque la scadenza sarebbe da considerarsi fissata per il 4 dicembre. Il che, teoricamente, farebbe cadere l’urgenza conclamata nei giorni scorsi dall’amministrazione, e che ha portato il consiglio ad occuparsi di una delibera giunta sul tavolo il giorno prima.

Molta confusione, insomma, portata alle stelle dalla vertenza Atm che ha interrotto i lavori. Alla ripresa, pochi fronzoli e voto immediato: il numero legale viene garantito, per altro col voto favorevole, dai due consiglieri di Risorgimento Messinese e dal capogruppo del Pd Greco. Approvazione data anche all’immediata esecutività, chiesta dall’amministrazione. La Stu ha il carburante necessario per partire, dove arriverà sarà il tempo a dirlo.