Dopo otto giorni, l’ordinanza del Tar non è ancora stata notificata, il sindaco anticipa i tempi e chiede al Collegio di Difesa di pronunciarsi. La soluzione più probabile: nuova terna con nomi proposti da Pdl, Udc e Pd
Sono passati otto giorni da quando il Tar di Catania, pronunciandosi sul ricorso presentato dal revisore dei conti uscente e non rieletto Roberto Aricò, ha emesso l’ordinanza con la quale viene sospesa la delibera del consiglio comunale di nomina del nuovo collegio dei revisori. Otto giorni, e nulla è stato ancora notificato a Palazzo Zanca. La dirigente dell’Avvocatura, Diane Litrico, ha provveduto comunque ad inviare al presidente del consiglio comunale una copia dell’ordinanza, che peraltro è disponibile sul sito internet del Tar, e nella quale, con poche righe, il giudice Calogero Ferlisi spiega che «il ricorso appare fondato, perché in tema di elezione del Collegio dei Revisori dei Conti, in Sicilia ogni consigliere comunale ha diritto di eleggere un solo componente e, quindi, ad esprimere una sola preferenza in seno alle operazioni di votazione».
Il consiglio comunale, invece, con una sola votazione ha espresso contemporaneamente tre preferenze, ecco perché, sempre secondo il Tar, non è legittima l’elezione nel Collegio dei Revisori di Arturo Faraone, Domenico Donato e Francesco La Rosa. L’assurdità della burocrazia, brutta bestia, è che nonostante ormai chiunque conosca ogni parola dell’ordinanza, questa non ha efficacia finché non verrà notificata al Comune. Ecco perché il sindaco Giuseppe Buzzanca ha deciso di giocare d’anticipo, chiedendo al Collegio di Difesa di pronunciarsi «in merito all’iter procedurale da intraprendere per dare giusta esecuzione al dispositivo dell’ordinanza del Tar, ciò in attesa della relativa notifica stante l’urgenza derivante dall’approvazione di atti fondamentali quali il Bilancio di previsione Esercizio Finanziario 2009 e Pluriennale 2009/2011, nonché del Conto Consuntivo 2008».
Il rischio che si corre è ormai noto: senza il parere dei Revisori, il bilancio non potrà essere incardinato nei lavori del consiglio comunale, e se ciò non avverrà entro il 31 maggio, da Palermo arriverà un commissario ad acta che prenderà in mano tutte le carte sostituendo, di fatto, il consiglio e la politica. Ipotesi, questa, che si tenta di scongiurare. Chiedendolo anticipatamente, Buzzanca conta di avere il parere del Collegio di Difesa già al momento della notifica, in modo da procedere immediatamente. Il percorso più probabile è il seguente: annullamento della delibera “incriminata”, predisposizione di una nuova e votazione di una terna che abbia il più ampio consenso politico possibile, e dunque con un esponente del Pdl (che vorrebbe riproporre proprio Aricò), uno dell’Udc e uno dell’opposizione e quindi proposto dal Pd.
(foto Dino Sturiale)
