Nelle determine presidenziali di annullamento, la salvaguardia del consenso e il rispetto per l’opinione pubblica, si trasformano in incongruità sul compenso rispetto al parere n.62.98.11 dell’Ufficio Legale della Regione Siciliana e nelle necessarie verifiche sulle compatibilità finanziarie in ordine alle previsioni normative della legge 122/2010
Nel mese di agosto le nomine di natura presidenziale. Precisamente il 5 per Egidio Bernava e il 25 per Antonino Torrisi. Martedì 20 settembre la revoca di entrambi gli incarichi di esperti, firmata dallo stesso presidente della Provincia Nanni Ricevuto, colui che aveva precedentemente firmato le determine. Il giorno dopo, martedì 21 settembre, il numero uno di Palazzo dei Leoni convoca una conferenza per rendere note le motivazioni che lo hanno portato al clamoroso dietrofront. L’ex senatore, come sempre, va a ruota libera. Si dichiara certo delle proprie scelte, ancora convinto che quelle due nomine sarebbero servite e servono ancora all’ente.
Quella di Torrisi come esperto in materia economico-finanziaria, andato in pensione dal 1 settembre lasciando il ruolo di ragioniere generale, sarebbe necessaria considerando la mancanza di figure che possano ricoprire l’incarico all’interno dell’Ente ed essendo lo stesso impossibilitato ad assumere personale. Attualmente la poltrona lasciata (solo virtualmente) da Torrisi è stata occupata al dott. Calabrò, che però dirige anche altri dipartimenti. In questo momento invece sarebbe necessario un “impegno unico” per una condizione, quella delle casse dell’Ente, assolutamente precaria. Per Bernava invece il riferimento è rivolto al programma, in quanto all’interno dello stesso, votato dalla maggioranza dei cittadini del territorio, c’è inserita proprio la valorizzazione della cultura. E in tal senso era rivolta la designazione, al di là della figura già presente dell’assessore al ramo D’Agostino.
Sopra tutto Ricevuto ha però dichiarato di avere preso la decisione di tornare indietro convito dall’opinione pubblica, ciò dal volere della gente filtrata attraverso gli organi d’informazione. La perdita improvvisa di consenso e credibilità lo avrebbe fatto riflettere e poi convincere che non si poteva proseguire su quella strada, se la stessa non fosse stata condivisa dai cittadini. Questo è quanto detto ai giornalisti. Nella parte opposta del fiume c’è quanto inserito nelle determinazioni presidenziali n.144 e 145, quelle che definiscono gli annullamenti degli incarichi. Secondo quanto scritto, Ricevuto sarebbe stato indotto a tagliare i due esperti a seguito di “un attento esame del provvedimento” di nomina, dal quale sarebbero emerse delle “incongruità, anche in relazione alla determinazione del compenso da corrispondere, e ciò alla luce del parere dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione Siciliana n.68.98.11”.
Lo stesso parere sul “compenso agli esperti nominati dai sindaci e dai presidenti della Provincia” evidenzia come l’art. 7 della l.r. 16 ottobre 1997, n. 39, ha previsto sic et simpliciter l’applicazione dell’articolo 4 della l.r. 38/1994, che prevede la corresponsione agli esperti di un compenso pari a quello globale previsto per i dipendenti in possesso della seconda qualifica dirigenziale. Mentre nella delibera di nomina di Torrisi veniva stabilito il compenso nella misura pari al 75% della retribuzione globale della dirigenza equiparata a quella per la figura del Ragioniere Generale, con esclusione del premio di risultato oltre ad eventuali rimborsi spese per viaggi, vitto e alloggio documentati e connesse all’espletamento della propria funzione.
Gli atti inoltre, avrebbero necessitato di ulteriori verifiche in ordine alle “complessive compatibilità finanziarie ed alle nuove previsioni normative introdotte dalla Legge 122/2010”, che riguarda le “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita’ economica” e all’art.14 “regolamenta” il patto di stabilità interno.
Ciò alimenta i dubbi sulla reale opportunità di nominare i due esperti a pagamento, con una spesa prevista di oltre 170mila euro da sostenere mentre lo stesso Torrisi evidenziava con la nota sul Monitoraggio semestrale del Patto di stabilità, come fosse necessario “impartire precise indicazioni ai dirigenti nel senso di limitare la gestione e i conseguenti impegni di spesa, fino a conclusione del corrente anno finanziario, esclusivamente alle spese dovute per legge”.
L’attenzione sulla vicenda resta alta anche in consiglio provinciale. «La conferenza stampa di martedì scorso è stato un ulteriore colpo di teatro del Presidente della Provincia – ha commentato il consigliere di “Sicilia Vera” Giuseppe Lombardo –, visto che gli atti di annullamento dimostrano che la volontà popolare non c’entra nulla. Inoltre, affermare che per risolvere i problemi economici della Provincia di Messina c’è bisogno di competenza, rivolgendosi al ragioniere generale dott. Torrisi, è un’offesa a chi ha veramente competenza nel settore finanziario degli Enti Locali. La proiezione del primo semestre sul mantenimento del patto di stabilità interno con l’invito di limitarsi alle spese dovute per legge trasmessa dal Rag. Torrisi agli uffici di competenza a distanza di 45 giorni dopo la scadenza del semestre, e recepita dal Presidente della Provincia con un ulteriore ritardo di un mese, ci deve fare riflettere molto e non solo sulla “competenza”. Auspico – ha concluso Lombardo – considerato il grave danno sul piano finanziario che ne potrebbe derivare all’Ente con la mancata tempestività delle suddette comunicazioni, e su quello di immagine recato alla Provincia con questa vicenda della nomina di esperto dell’ex ragioniere generale a titolo oneroso, che chi ha responsabilità politico – amministrative, tragga le dovute conseguenze».
