Il presidente della Provincia critica fortemente le nomine dei dirigenti e vertici delle Sopraintendenze e dei Musei regionali, affermando: “Prosegue la logica feudale e colonizzatrice condotta dall’Mpa catanese”. E’ ancora scontro politico-territoriale tra l’asse locale e regionale
TaoArte, la Fiera, l’Ente Porto. Sono solo alcune delle realtà locali in cui da mesi si “combatte” un chiaro scontro politico-territoriale tra l’asse autonomista-regionale che fa riferimento a Raffaele Lombardo e quello cittadino-provinciale, rappresentato principalmente dal duo Buzzanca-Ricevuto (vedi correlato in basso). Le istituzioni messinesi, dalla rintracciabile collocazione partitica, di fatto evidenziano come il governatore siciliano abbia voluto allungare le mani sulla città, privandola spesso del suo ruolo nel contesto regionale. Ciò sarebbe avvenuto principalmente attraverso una serie di commissariamenti, nomine e scelte amministrative.
A seguito delle nuove nomine di dirigenti e vertici delle Soprintendenze e dei Musei regionali (vedi correlato in basso), il presidente della Provincia Nanni Ricevuto punta fortemente l’indice sul leader autonomista, con un affondo deciso: «Ancora una volta, con le nuove nomine, il presidente persevera nel suo disegno di occupazione del territorio messinese – afferma Ricevuto -. Tale logica, feudale e colonizzatrice che si scontra con i principi autonomistici e, quindi, nel rispetto delle realtà locali, viene portata avanti all’insegna di un’acquisizione partitica anche a vari livelli operativi decentrati, condotta per lo più da un solo soggetto: l’Mpa catanese di Lombardo. Ciò senza tenere conto, in questo caso, delle qualificate professionalità locali che hanno operato con grandi risultati e con riscontri positivi in un settore particolarmente importante per lo sviluppo della provincia di Messina, quale quello delle tutele e delle valorizzazioni dei Beni culturali, per le quali sono necessari non soltanto i requisiti e le competenze tecniche, ma anche l’appartenenza e l’attaccamento al proprio territorio: tutto ciò costituisce un valore aggiunto. Questi orientamenti vengono contrabbandati senza alcun pudore come una scelta storica, tesa ad eliminare incrostazioni e rendite di posizioni».
«Ma mi faccia il piacere, diceva qualcuno – conclude il presidente della Provincia di Messina -. Ci auguriamo che finalmente, aldilà della appartenenza a qualsiasi casacca politica,vi sia uno scatto d’orgoglio da parte di tutti coloro che hanno realmente a cuore le sorti della propria realtà territoriale ed in questo caso gli abitanti della provincia di Messina».
