Ricorso, le reazioni della politica: «Basta con i commissari»

Ricorso, le reazioni della politica: «Basta con i commissari»

Redazione

Ricorso, le reazioni della politica: «Basta con i commissari»

lunedì 04 Agosto 2008 - 11:31

Commenti pressocché unanimi tra consiglieri comunali e candidati a sindaco. Serpeggia il dubbio di una regia politica e qualche presidente protesta: nella mia sezione tutto regolare.

Arrivano le prime reazioni della politica al ricorso presentato da due cittadini messinesi, Giuseppe Russo e Giulia Gatto, contro il risultato emerso dalle ultime elezioni amministrative, conclusesi con la proclamazione a sindaco di Messina di Giuseppe Buzzanca. Lo spauracchio di un terzo commissariamento consecutivo non piace a nessuno, ma tra i corridoi di Palazzo Zanca serpeggia il dubbio che dietro il ricorso ci sia una regia politica.

Il segretario regionale del Pd Francantonio Genovese, candidato a sindaco nelle elezioni di giugno, prende le distanze: «Non sono a conoscenza dei contenuti del ricorso, preferisco non fare alcun commento». Un altro candidato, Fabio D’Amore di Risorgimento Messinese, afferma invece che «noi siamo per la continuità amministrativa, la città ha bisogno di essere governata per cinque anni e non ci auguriamo certo un nuovo commissariamento. Fermo restando che abbiamo dei distinguo nei confronti di questa amministrazione, in particolare sul metodo con il quale è stata composta la giunta».

Al Comune i consiglieri comunali sono pressocché unanimi nel temere le conseguenze alle quali questo ricorso potrebbe portare. Secondo Nello Pergolizzi del Pdl «la città non può pagare per l’incompetenza e la superficialità dimostrata in alcuni seggi», mentre per Giovanni Cocivera: «Ci sono stati senz’altro dei problemi, ma poi il tutto è stato portato al vaglio di un seggio centrale che ha proclamato sindaco e consiglieri». Sulla stessa linea Giorgio Muscolino dell’Udc: «Le cose denunciate, se venissero confermate, sono senz’altro gravi. Ma c’è un magistrato, il dott. Licata, che supervisionato i lavori di verifica e ho motivo di pensare che se è andato avanti con la proclamazione avrà avuto le sue ragioni. Certo è che se c’è una regia politica dietro questo ricorso, allora diventa un problema il non voler accettare l’esito delle elezioni e per questo affossare la città».

Per Ivano Cantello degli Autonomisti Mpa il problema è di più ampio raggio: «Questa città vive nel degrado più assoluto, non si può continuare in questo modo. Ci sono stati senz’altro dei problemi, soprattutto nella formazione dei presidenti di seggio, che non c’è stata, ma bisogna pensare al bene della città». Gaetano Gennaro, del Pd – Democratici per Messina, afferma: «Da uomo d’opposizione dico che un ennesimo commissariamento farebbe male alla città. Se ci sono delle ragioni che hanno spinto a presentare questo ricorso è giusto che vadano approfondite, ma Messina va amministrata con continuità. Certo è che il problema va risolto alla base, migliorando la macchina elettorale. I cittadini, in questo modo, avranno sempre meno fiducia nelle istituzioni». Infine Nino Carreri di Risorgimento messinese: «Meglio il peggior sindaco che il miglior commissario. Noi lavoreremo per la tutela dei diritti dei cittadini, badiamo alla sostanza delle cose e non alla forma, e siamo convinti che svolgeremo al meglio questo compito, ostacolando l’amministrazione quando adotterà provvedimenti contro la città e appoggiandola nel caso contrario». Il collega di movimento, Salvatore Serra, fa dei distinguo: «La città non può pagare per delle responsabilità che, è bene chiarirlo, non sono né del sindaco né dei consiglieri comunali ma di un ufficio elettorale da ammodernare, sempre ammesso che i fatti denunciati vengano confermati».

I Comunisti Italiani intervengono invece attraverso una nota, nella quale sottolineano che «il dover ricorrere alla giustizia per avere garanzia e trasparenza sull’esito elettorale è segno tangibile di emergenza democratica. L’ennesimo ricorso contro le ennesime elezioni truffa a Messina non può non preoccupare chi considera la democrazia un valore troppo alto ed un meccanismo troppo sofisticato per lasciarlo gestire a mestieranti e truffatori, che nella nostra città proliferano a dismisura».

«Si profila un altro commissariamento – si legge ancora – che aggraverebbe ancor più le disastrate condizioni di una società ormai avviata al collasso. Di fronte a questo gravissimo pericolo, prudenza vuole che non si modifichi lo status quo e non si mettano in moto meccanismi politico-amministrativi che un commissario potrebbe ulteriormente revocare, modificare o – peggio – utilizzare ad uso e consumo di una sola parte politica, come già accaduto in passato. Non è il momento di esasperare i tatticismi e l’interesse di partito, anche in vista delle possibili tempeste economiche a livello internazionale, che avrebbero a Messina effetti sociali devastanti».

«Il Partito dei Comunisti Italiani rivolge, nell’interesse di tutta la città – è la conclusione – un fervido invito all’Amministrazione Comunale affinché mantenga, per il momento, un profilo dell’azione amministrativa adeguato alla grave incertezza connessa con la sua permanenza in carica. Di ciò, comunque vadano le cose, tutti i messinesi avvertiti, gliene saranno grati».

Va registrato, nel frattempo, che alcuni presidenti delle sezioni indicate dal ricorso smentirebbero i numeri riportati, chiarendo invece che nei loro seggi tutto si è svolto regolarmente. Una questione di cui dovrà tenere conto l’ufficio legale catanese che ha inoltrato il ricorso al Tar.

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