L’ex sindaco di Milazzo sembra essere attualmente l’unico “candidato” per la poltrona lasciata vacante da Tranchida, nominato assessore regionale da Lombardo. A palazzo dei Leoni si torna a discutere di rimescolamento in giunta: da valutare le posizioni di Udc ed Mpa. Nel PdL pressioni su Amadeo
Solo qualche mese fa il suo nome era stato accostato a palazzo dei Leoni, nell’ambito di un possibile rimpasto che avrebbe riguardato la giunta Ricevuto. Oggi invece l’ex sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano viene dato per vicinissimo all’Ente Autonomo Teatro di Messina. L’esponente del PdL uscito sconfitto dall’ultima competizione elettorale nel centro tirrenico nel ballottaggio con Carmelo Pino, prenderebbe il posto lasciato vacante dal “brigugliano” Daniele Tranchida, recentemente inserito come “tecnico”, con l’incarico di assessore al Turismo, Sport e Spettacolo, nella giunta regionale definita da Raffaele Lombardo.
Tranchida aveva -ottenuto- la nomina nel Cda del Teatro lo scorso febbraio dall’ex assessore al Turismo Nino Strano, rimpiazzando Davide Paratore, impossibilitato a ricoprire l’incarico. Così l’eventuale ingresso di Italiano, che proviene dall’area Nania (e dunque alla Regione all’opposizione), dovrebbe essere -firmato- dallo stesso che oggi ha lasciato la poltrona vuota, Tranchida, come detto assessore proprio con delega al Turismo. Al momento non è filtrato nessun altro nome oltre quello dell’ex sindaco di Milazzo. Il Consiglio di Amministrazione è composto attualmente dal presidente Luciano Ordile, da Francesco Rizzo, Gustavo Ricevuto, Carmelo Ietto (nominati da Buzzanca) e dalla vicepresidente Daniela Faranda (nominata da Nanni Ricevuto). L’indicazione di Italiano dovrebbe dunque giungerà da palazzo dei Leoni, così come avvenne per Paratore e Tranchida.
E a proposito di Ricevuto, dicevamo in apertura di articolo della fin qui solo ipotizzata rimodulazione degli assessori nella giunta provinciale. Una possibilità che torna prepotentemente d’attualità dopo gli ultimi scossoni politici avvertiti sull’asse Palermo-Roma. I rapporti tra il presidente della Provincia e l’Udc sono stati fin qui caratterizzati dall’assoluta lealtà, ma l’equilibrio sembra essersi leggermente inclinato sulle scelte di carattere economico-finanziario. A pesare ci sarebbe anche l’indirizzo lanciato dal ministro Angelino Alfano, che sottotraccia avrebbe invitato gli amministratori locali a tagliare i contatti con i centristi rimasti fedeli a Casini e che hanno voltando le spalle al trio siciliano Cuffaro-Mannino-Romano, nuovamente vicino ai berlusconiani. Tra i “lealisti” Udc ci sarebbero gli otto consiglieri provinciali e gli assessori presenti nella giunta Ricevuto, tutti di area D’Alia o Naro, esponenti rimasti legati all’attuale base dell’Udc. Dunque al di là dei rapporti personali, che possono anche essere ottimi, Ricevuto potrebbe trovarsi di fronte a scelte difficili.
Una di queste potrebbe riguardare Pio Amadeo, sfiduciato in consiglio da alcuni consiglieri della sua stessa area (Nania-Formica). L’assessore alle Politiche Sociali ha sempre risposto con i fatti e soprattutto con i voti in campagna elettorale, ma la situazione intorno al suo nome comincia a diventare pesante, in primis per il partito. Proprio per questo una posizione, inevitabilmente, dovrà essere presa dai vertici locali del PdL, che al momento non si sono ancora pubblicamente esposti.
Infine c’è l’Mpa, la cui condizione è molto simile a quella dell’Udc. La rottura definitiva tra Lombardo e tutto il Popolo della Libertà (lealisti e sicilianisti di Micciché) in Sicilia, anche se il governatore ha poi votato la fiducia a Berlusconi a Roma, potrebbe ancora una volta mettere in dubbio le posizioni di Gaetano Duca e Daniele Bruno. Tra l’altro per i due autonomisti la minaccia è rappresentata anche dal costituendo gruppo “Sicilia Vera”, che potendo contare su quattro consiglieri (Lombardo, Bartolotta, Calì, Calà) potrebbe tornare a chiedere un assessore che sarebbe sacrificato proprio dall’Mpa, che in consiglio ha lo stesso numero (4) di rappresentanti. Molto comunque, in questa direzione, dipenderà dalla posizione che assumerà il leader del Movimento, Cateno De Luca. Cioè se si collocherà all’opposizione o nella maggioranza, posizionamento attualmente non chiarissimo.
Non è detto che il quadro sia comunque destinato necessariamente a cambiare. E in ogni caso, se qualcosa dovesse accadere, Ricevuto sembra orientato a confrontare le proprie scelte con il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, anche lui in odore di rimpasto. (Nella foto in alto Ricevuto, Alfano, Castiglione, in basso Lorenzo Italiano)
