Rinaldi contro Sinatra, nuova puntata: «Ancora nessuna risposta alla mia interrogazione parlamentare»

Rinaldi contro Sinatra, nuova puntata: «Ancora nessuna risposta alla mia interrogazione parlamentare»

Redazione

Rinaldi contro Sinatra, nuova puntata: «Ancora nessuna risposta alla mia interrogazione parlamentare»

lunedì 28 Aprile 2008 - 11:33

E Santalco (Udc) gli risponde polemico: «Perché non sollecita una risposta anche sulle assunzioni dell'Ato3?»

Franco Rinaldi torna all’attacco. L’appena rieletto deputato regionale nonché coordinatore provinciale del Pd non si arrende sulla nomina di Gaspare Sinatra a commissario del Comune di Messina, da lui ritenuta illegittima praticamente fin da subito, e torna a criticarne l’operato, chiedendo, tra l’altro, lumi anche al prefetto Alecci, con il quale si era incontrato alcune settimane fa per discutere di questa situazione.

«Non posso non lamentare – scrive Rinaldi in una nota – che la mia interrogazione parlamentare del 13 novembre 2007 sia rimasta priva, ancor oggi, di riscontro da part dell’Assessorato Regionale alle Autonomie Locali. Invero, il silenzio dell’Amministrazione Regionale suscita perplessità, visto che oggetto dell’interrogazione era la genetica illegittimità della nomina quale Commissario del Comune di Messina del dott. Gaspare Sinatra, che non poteva essere chiamato a detta carica non essendo in servizio presso l’Ufficio Ispettivo dell’Assessorato Autonomie locali. Detta qualità non appartiene al Dottor Sinatra, che, pertanto, non poteva essere nominato Commissario della terza città dell’isola. Sulla necessità ai fini della nomina di detto requisito è sufficiente rammentare che lo stesso Assessorato, in virtù di un parere reso sulla questione dall’Ufficio Legislativo e Legale della Regione Sicilia ha revocato la nomina del Commissario del Comune di Forza d’Agrò a cagione della non appartenenza del funzionario individuato all’Ufficio Ispettivo. Ma oggi, di fronte alle continue violazioni di legge da parte di detto funzionario è ancor più urgente un riscontro all’interrogazione, nonché provvedimenti volti a impedire ulteriori danni erariali alla città. La gestione ordinaria dell’Ente non è stata assicurata. Ha creato turbative nella gestione delle società partecipate, anziché adottare comportamenti volti ad assicurare ad esempio entrate maggiori al Comune, ovvero una sua migliore gestione. Forse a cagione dello spessore della sua esperienza, ha ritenuto di salvaguardare le casse del Comune risparmiando somme modeste, non rendendosi conto che i danni cagionati al Comune dalle Sue Azioni e/o omissioni ammontano a milioni di euro. Ha adottato e continua ad adottare provvedimenti contraddittori, ovvero atti che come una novella Penelope pone nel nulla immediatamente dopo la loro adozione».

«Esemplare – prosegue Rinaldi – il caso delle nomine nei Consigli di Amministrazione. Il 14 marzo annulla in autotutela la determina sindacale del 1994, che fissava l’itinerario seguito dai primi cittadini della città di Messina (di centrodestra e/o di centrosinistra e/o commissari) succedutisi da quella data sino al mese di ottobre 2007. Ciò in attuazione dell’art.65 dello Statuto del Comune. Il 26 marzo fissava le linee guida delle nomine da operare, calpestando lo Statuto della Città. L’11 aprile sul sito del Comune si leggeva che per la nomina di due consiglieri di Amministrazione dell’Ato era possibile la presentazione di candidature da parte di determinate categorie di cittadini, ciò in attuazione dell’art.65 dello Statuto e sulle orme della determina del 1994 annullata dal Commissario il 14 marzo 2008. Ovviamente il suo comportamento è stato oggetto di continue censure da parte dei Tar Statuizioni che vengono aggirate da nuovi provvedimenti. A titolo esemplificativo si rammenta che ha revocato il C.d.A. dell’AMAM per violazione dell’art.1 comma 729 della legge finanziaria. Peccato che detta società sia assolutamente in regola. Ha provveduto a nominare alla locale Azienda Trasporti una Commissione Commissariale che non trova riscontro alcuno, né nello Statuto dell’Ente, né nella normativa. Ha revocato, per venir meno del rapporto di fiducia, il CdA che amministra la società che raccoglie i rifiuti in città. Dopo di chè ha nominato, visto il curriculum del Presidente di detto CdA e il rapporto di fiducia, lo stesso Presidente, Amministratore Unico, quindi ha sospeso detta nomina, di fatto reinsediando il revocato CdA, organo questo successivamente confermato anche in virtù di ricorso al Tar Sicilia. Ha modificato lo Statuto del Comune di Messina, intervenendo sui requisiti soggettivi del difensore civico, tra cui ha introdotto l’appartenenza a Partiti o Sindacati».

«Invero – conclude il coordinatore provinciale del Pd – alla luce di quanto rappresentato è ancor più urgente un riscontro all’interrogazione, nonché l’invio di un’ispezione volta a verificare le anomalie comportamentali nell’attività di gestione del Comune di Messina da parte del dott. Sinatra riferendo in ordine alle stesse, si che possano essere intrapresi i provvedimenti legittimi volti a porre freno e rimedio a tale insopportabile situazione».

Dopo aver letto sulla stampa delle dichiarazioni di Rinaldi, Carmelo Santalco, segretario cittadino dell’Udc, risponde con toni polemici: «Vorrei ricordare all’onorevole Rinaldi che non è l’unico ad essere vittima del silenzio delle istituzioni. Anch’io aspetto una risposta dalla Corte dei Conti per un mio esposto sulle ventisei assunzioni effettuate all’Ato3 dall’amministrazione Genovese nel febbraio 2007. Come deputato regionale lo invito a farsi carico anche di questo problema, farebbe cosa gradita non a me ma a tutti i messinesi disoccupati».

(nelle foto Franco Rinaldi e Carmelo Santalco)

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