Risorgimento Messinese: Un no chiaro alla destinazione -partime- del Palacultura

Risorgimento Messinese: Un no chiaro alla destinazione -partime- del Palacultura

Redazione

Risorgimento Messinese: Un no chiaro alla destinazione -partime- del Palacultura

mercoledì 16 Aprile 2008 - 16:50

Il movimento guidato dal duo D'Amore-Briguglio, si oppone alla collocazione di alcuni uffici e servizi comunali nella struttura di viale Boccetta

Conclusa la tornata elettorale delle politiche e delle regionali, si scaldano i motori in vista delle elezioni amministrative che si terranno a giugno.

Ma c’è già chi da parecchio tempo ha cominciato a concentrarsi sui problemi della città, confrontandosi su diverse questioni che sono importanti per Messina.

E’ il caso di Risorgimento Messinese, la formazione politica guidata da Fabio D’Amore e da Carmelo Briguglio, che propone un’alternativa alle coalizioni di centrodestra e centrosinistra.

I due in questi giorni hanno puntato l’attenzione sulla questione degli -spazi- culturali e dell’indentità perduta post-terremoto. In queste tematiche rientra certamente la -destinazione d’uso- del Palazzo della Cultura di viale Boccetta, ormai in fase di ultimazione.

-La sconfortante notizia – rivela Rm in un comunicato – riguarda la possibilità che parte di questa struttura possa ospitare uffici e servizi comunali, in deroga al progetto iniziale che vedeva il “PalaBoccetta- come un grande contenitore di “momenti- per i giovani (con una biblioteca finalmente degna di una città metropolitana) e sale gratuite per le associazioni culturali, con adeguate strutture per poter ridare a Messina la dignità, anche intellettuale, forzosamente perduta per l’ignavia degli ultimi governanti-.

Il timore di Risorgimento messinese è che la richiesta, da parte di alcuni funzionari del Comune di Messina delle planimetrie descrittive dei locali del Palacultura, in particolare quelle con paratie mobili, sia l’anticamera per l’acquisizione pressoché totale della nuova struttura.

-Non vorremmo che con la scusa della riduzione dei fitti passivi, oggi pesantemente a carico delle casse di Palazzo Zanca – si legge nel testo – si proceda ad un nuovo esproprio, a danno dei cittadini, di un bene nato per dare risposte definitive alle legittime aspettative ‘culturali’ dei messinesi. Sull’argomento vigiliamo perché a nostro avviso sono ben altre le modalità per risolvere il problema dei locali da dedicare alla macchina amministrativa-.

E la proposta è quella di progettare un vero “centro direzionale-, comprensivo di tutti i servizi al cittadino e che disponga di un numero di posteggi adeguati ad accoglierlo degnamente.

-Bisogna solo avere coraggio e non continuare a cercare soluzioni ‘tampone’, spostando altrove il problema, per poi ripercorrere le strade sbagliate degli affitti di locali, molto spesso inadeguati, allo scopo esclusivo di favorire gli amici di turno-.

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