Il sindaco Buzzanca ha disposto, «con carattere di immediatezza», il rientro dell’ex capo di gabinetto dall’aspettativa non retribuita che lui stesso aveva richiesto per diventare presidente dell’Ato3, incompatibile col ruolo di dipendente comunale
Qualcuno ha storto il muso, a Palazzo Zanca ma anche fuori, quando l’ex (?) capo di gabinetto Antonio Ruggeri è stato nominato coordinatore dell’ufficio commissariale del soggetto attuatore per l’ordinanza sull’emergenza Messina. Troppi impegni concentrati su un uomo solo, la reazione più comune. Noi non intendiamo certo giudicare preventivamente il lavoro di una persona, dunque ci limitiamo a svelare un retroscena su questa ennesima nomina per Ruggeri. A volerlo a tutti i costi al suo fianco, ritenendolo uomo di massima fiducia, è stato ovviamente il sindaco Giuseppe Buzzanca. Che il 19 ottobre scorso ha preso carta e penna e ha scritto una lunga lettera inviata allo stesso Ruggeri e al dirigente al Personale Diane Litrico.
Buzzanca riconosce all’attuale presidente dell’Ato3, «sin dalle prime ore dell’alluvione, di aver presenziato il territorio e collaborato fattivamente al coordinamento dei soccorsi, con lo spirito di collaborazione ed abnegazione che sempre ha contraddistinto il suo operato, contribuendo volontariamente a supporto di questa amministrazione e della protezione civile». Il sindaco spiega poi che, una volta affidatigli i poteri straordinari «in deroga alla vigente normativa», «si ritiene indispensabile disporre di tutte le risorse umane di specifica competenza, nonché in grado, per caratteristiche funzionali, di fornire un efficace supporto alla capacità di coordinamento delle strutture comunali». L’identikit di Ruggeri, insomma. Motivo per cui, scrive Buzzanca nella lettera, «dispongo con carattere di immediatezza il suo rientro in servizio con interruzione dello stato di aspettativa da lei richiesto».
Va ricordato, infatti, che Ruggeri stesso, nel giugno scorso, aveva chiesto di essere posto in aspettativa non retribuita per svolgere la mansione di presidente del Cda dell’Ato3, in quanto questa carica era incompatibile con quella di dipendente del Comune. Problema che oggi non esiste più, evidentemente, perché, scrive il sindaco in conclusione, «considerata l’urgenza e la indifferibilità per le motivazioni di cui sopra», il buon Ruggeri «è autorizzato sin da adesso all’espletamento delle attività per cui ha richiesto il periodo di aspettativa». Ecco perché qualcuno lo chiama Superman…
S.C.
