Saja: «Atm, allo stato attuale impossibile trasformazione in Spa»

Saja: «Atm, allo stato attuale impossibile trasformazione in Spa»

Redazione

Saja: «Atm, allo stato attuale impossibile trasformazione in Spa»

sabato 03 Maggio 2008 - 09:11

L'ex ragioniere generale di Palazzo Zanca: «Azienda risanata solo con una serie di azioni contabili da parte del Comune»

La crisi dell’Atm non è che lo specchio di quella altrettanto grave che sta attraversando, dal punto di vista economico-finanziario, il Comune di Messina, con conseguenze inevitabili sulle società partecipate. A intervenire in merito con una lunga nota è Gaetano Saja, ex ragioniere generale di Palazzo Zanca, che già nei mesi scorsi aveva partecipato al dibattito sullo stato delle casse del Comune, pur imponendosi «di sottrarmi vivaci polemiche che, alla fine, mi avrebbero fatto apparire come il – Don Chisciotte e Sancio Panza- e la loro guerra contro i mulini al vento». E mentre ancora attende la -chiarezza- da più parti richiesta al commissario Gaspare Sinatra, Saja si concentra sulle municipalizzate e in particolar modo sull’Atm.

«Delle diverse argomentazioni che interessano le partecipate (Messinambiente, Istituzione per i servizi sociale e costituendo consorzio per i servizi assistenziali ) ritengo di dovere attribuire maggiore valenza sociale all’attuale situazione economico-finanziaria dell’Atm, facendo riferimento agli articoli pubblicati da Caspanello sul quotidiano on line -Tempostretto-, nonché ai commenti di vari lettori, e da Tito Cavaleri sulla -Gazzetta del Sud-, che definisce -quello di Grasso uno sfogo più amaro del solito-. Da una attenta lettura dell’articolo di Tito Cavaleri, che riporta affermazioni fornite dallo stesso Grasso, emergono, senz’altro, macroscopiche irregolarità contabili, certamente, penalmente perseguibili (non riversamento agli enti di competenza delle ritenute, a carico del personale stesso, sulle retribuzioni – si suppone che dette ritenute riguardano quelle relative all’ IRPEF ed a quelle previdenziali ed assistenziali, ai fondi TFR così come ai contributi INPS). Se ciò fosse vero, ma non nutro dubbio sulla autenticità della fonte, il mancato riversamento delle ritenute operate sulle retribuzioni dei dipendenti agli Enti di competenza costituisce grave reato, a mio parere, di -appropriazione indebita- e, pertanto, penalmente perseguibile, così come il ritardato pagamento dei contributi erariali, previdenziali ed assistenziali, agli enti di competenza, costituirebbe -danno erariale grave e certo- a carico dell’ente quantificabile nell’ammontare degli interessi passivi imposti per il ritardato pagamento».

«Non vi è dubbio – prosegue Saja – che il contenuto dell’articolo di Tito Cavaleri che ci fa conoscere le preoccupazioni e le perplessità del commissario Grasso, costituiscono elemento importante per una valutazione complessiva dell’attuale situazione politico-finanziaria dell’Atm, con i suo risvolti di responsabilità penale e contabile. Tornando all’articolo di Caspanello ed ai comenti dei lettori che chiedono la immediata trasformazione dell’Azienda trasporti in Spa, ritengo che sia i politici, ma soprattutto i Sindacati dovrebbero imporre all’azienda, ne illustro sinteticamente i capo saldi, l’adempimento delle seguenti situazione contabili: a) quantificazione reale e non approssimativa della -perdita di esercizio- rilevabili dal -Conto del patrizio al 31/12/2007-; b) situazione finanziaria che emerge dal -Conto economico al 30/04/2008-; c) trasferimento all’Atm da parte del Comune di Messina delle somme necessarie per coprire sia la -perdita di esercizio al 31/12/2007- sia quella eventualmente evidenziata dal -Conto economico al 31/04/2004-. Solo ed esclusivamente detti interventi renderebbero l’Atm risanata sotto il profilo finanziario e conseguentemente, munita di un piano finanziario ottimale, appetibile sul mercato finanziario».

«Perdurando l’attuale situazione finanziaria dell’Atm – conclude Saja – non riesco a prevedere che società e/o persone possano manifestare interessi per l’acquisizioni di azioni di una azienda allo stato fallimentare. A mio parere ritengo necessario che, allo stato attuale, sia i Sindacati che i politici, si rendano conto che si è nella impossibilità assoluta, sotto il profilo finanziario, tranne che non si verifichi l’accennato in precedenza intervento da parte dell’Amministrazione Comunale di Messina di porsi a proprio carico il deficit di esercizio maturato durante gli anni dal 2007 e precedenti, della trasformazione dell’Atm in Spa, tranne che l’Amministrazione Comunale e per essa il Commissario straordinario dr. Gaspare Sinatra, che riveste i poteri oltre che della Giunta Municipale, anche del Consiglio Comunale, in base alle risultanze contabili del -Conto del patrimonio 2007- non decida, ugualmente, a proseguire nella trasformazione dell’azienda trasporti in società per azioni, acquistando, in carenza di esterni, l’intero pacchetto azionario. In tale ipotesi si configurerebbe nell’Amministrazione Comunale la figura dell’ -azionista unico-. Sarebbe come dire -dalla padella nella brace-».

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