Sanità, documento del consiglio comunale sul Polo oncologico. Chiarella e Cocivera: «No alla chiusura del Piemonte»

Sanità, documento del consiglio comunale sul Polo oncologico. Chiarella e Cocivera: «No alla chiusura del Piemonte»

Redazione

Sanità, documento del consiglio comunale sul Polo oncologico. Chiarella e Cocivera: «No alla chiusura del Piemonte»

martedì 21 Ottobre 2008 - 12:31

Il presidente Previti e i capigruppo contrari alle ipotesi di chiusura o trasferimento. I consiglieri di Forza Azzurri e Pdl: «Non si faccia dell'unico ospedale del centro un nuovo Margherita»

Sì al piano di rientro regionale per la sanità, no alla chiusura di strutture necessarie per la città di Messina. Dai consiglieri comunali arriva oggi una presa di posizione importante su due provvedimenti previsti dal piano predisposto dall’assessore regionale Massimo Russo e che causerebbero non pochi disagi al territorio. Il primo è quello relativo al Polo oncologico: il presidente del consiglio Pippo Previti e i capigruppo hanno inviato a Palermo un documento nel quale si esprime forte e netta contrarietà ad un’ipotesi di chiusura o trasferimento in altre città dell’Isola del costruendo Polo Oncologico d’eccellenza al Papardo.

Nel documento si condivide «il provvedimento dell’assessore regionale alla Sanità finalizzato all’eliminazione degli sprechi e alla razionalizzazione della spesa sanitaria», ma al tempo stesso «viene espressa forte e netta contrarietà alla ventilata ipotesi di chiusura, o peggio trasferimento in altre città del costruendo Polo Oncologico d’eccellenza. La città di Messina ha sempre rappresentato un punto di riferimento per la cura e la prevenzione del malato oncologico, evitando costosi viaggi della speranza a tanti concittadini siciliani ma anche calabresi. Il Consiglio comunale è pronto a qualsiasi iniziativa, insieme al sindaco, Giuseppe Buzzanca, per scongiurare questo ulteriore depauperamento ai danni della comunità messinese».

Sulla stessa scia si innesta la nota a firma dei consiglieri comunali Giovanni Cocivera (Pdl) e Giuseppe Chiarella (Forza Azzurri), i quali «avendo appreso dal piano di riordino del servizio sanitario regionale il ridimensionamento dell’ospedale Piemonte, dopo l’accorpamento all’ospedale Papardo, ad una struttura di sola emergenza sanitaria, fanno presente che ancora una volta la città di Messina viene penalizzata dal governo regionale». Il quesito che i consiglieri pongono al sindaco e alla Regione è: può una città metropolitana di 250mila abitanti essere privata dell’unica struttura ospedaliera del centro cittadino? «Pur condividendo il piano di rientro – proseguono – memori di quello che è stato dell’ospedale Margherita, nello -storico- ospedale Piemonte si dovrebbero mantentere le strutture complesse di alta produttività, in quanto la città, estendendosi in lunghezza, si verrebbe a trovare con solo due strutture sanitarie a distanza di circa 30 chilometri e con una viabilità che nella maggioranza delle ore è caotica anche per l’assenza degli ormai agognati svincoli». Policlinico a sud, Papardo a nord. E il centro? «Oltretutto il Policlinico universitario in questo particolare momento si trova alle prese con la ristrutturazione di alcuni reparti, che durerà stando alle notizie avute almeno un paio di anni e che comporterà ulteriori disagi all’utenza».

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