L'assessore Russo parla degli interessi dei cittadini, ma intanto le guardie mediche spariscono
Le due facce della Sanità regionale. Appena avantieri l’assessore Massimo Russo, in visita al Policlinico universitario di Messina, aveva dichiarato che l’obiettivo del governo regionale è di risolvere il deficit rimodulando l’offerta sanitaria rispetto ai bisogni reali, senza tagli. Oggi quelle parole si scontrano con la realtà della annunciata soppressione di 14 guardie mediche nella provincia di Messina (le località saranno rese note forse oggi). Una misura prevista nel Piano di rientro della spesa sanitaria che proprio la Regione ha approntato.
Il consigliere provinciale Pd Pippo Rao (nella foto), intervenuto già nei giorni scorsi sollecitando l’interessamento del presidente Nanni Ricevuto, affinché una scelta essenzialmente politica come quella dell’individuazione delle guardie da tagliare non rimanesse in mano ad un non politico, come il direttore generale dell’Asl 5, Salvatore Furnari, ha commentato le parole di Russo: «Ci hanno ripetuto fino alla nausea, in campagna elettorale, che non ci sarebbero stati tagli alle guardie mediche. Poi, passate le elezioni, scopriamo che stanno proprio per tagliare le guardie mediche, senza che, peraltro, i territori interessati, sappiano niente. L’assessore alla Sanità, invece di venire accompagnato dalla corte dei deputati amici, deve andare a vedere non i reparti nuovi di zecca preparati apposta per la visita. Deve incontrare i medici, i parenti dei malati, i precari messinesi, e allora vedrebbe una situazione sanitaria molto diversa da quella che ha descritto. Vedrebbe un settore che arranca, proprio a causa dei tagli degli ultimi anni, decisi dal governo Cuffaro. Ed è soprattutto Messina ad avere sofferto, rispetto a Catania e Palermo».
«La responsabilità politica è chiara – ha concluso Rao -, la vicenda della guardie mediche è l’ennesima dimostrazione della mancanza di attenzione della Regione per la realtà messinese.»