La scala mobile di via Peculio Frumentario batte il Comune di Messina 5 a 0

La scala mobile di via Peculio Frumentario batte il Comune di Messina 5 a 0

La scala mobile di via Peculio Frumentario batte il Comune di Messina 5 a 0

venerdì 11 Giugno 2010 - 02:30

Il Segretario di Stato americano Henry Kissinger l’aveva previsto già nel 1974

Alla vigilia di un viaggio in Italia, Henry Kissinger, il celebrato Segretario di Stato dei governi Nixon e Ford, ammise candidamente che la politica italiana era troppo difficile da capire.

L’affermazione fu subito interpretata da Indro Montanelli in modo malevolo ma convincente: la politica italiana è stupida e i suoi fini incomprensibili anche a coloro che la esercitano.

Vogliamo fare due semplici esempi, molto diversi l’uno dall’altro ma – crediamo – emblematici di una debolezza che è in primo luogo culturale .

Il primo riguarda i vertici nazionali, che sembrano fare a gara nel rilasciare esternazioni insensate, dando origine a battibecchi stucchevoli, che non conducono ad alcun risultato positivo.

E quindi, direbbe Kissinger, se la politica è soluzione dei problemi , un simile modo di procedere è politicamente incomprensibile. O stupido.

Berlusconi afferma che la nostra Costituzione è datata e rende un inferno governare.

Bersani replica prontamente: se non gli piace la Carta, vada a casa.

Il primo parla da sprovveduto aspirante dittatore, il secondo da leader senza argomenti.

Un Presidente del Consiglio non può trattare il fondamento della Repubblica del suo Paese come lo Statuto di una srl. Sulle sue spalle c’è qualche responsabilità in più di quelle che gravano su un qualsiasi Amministratore delegato che chiede al Consiglio d’amministrazione un ampliamento delle deleghe.

Dall’altro lato, Bersani potrebbe anche evitare di trasformare le sue speranze in proposte politiche. Per la semplice ragione che … la nostra Costituzione è effettivamente datata. Ci sono punti in cui fa acqua e andrebbe resa più adatta ai tempi.

Migliorando la governabilità del Paese ma contemporaneamente potenziando quel sistema di controlli, di contrappesi al potere esecutivo, indispensabili per impedire che una democrazia (parlamentare o presidenziale che sia) consenta tentazioni plebiscitarie.

Strillare che chi vuole modificare la Carta si deve dimettere è un modo per contrapporre una patetica speranza a un’affermazione irresponsabile.

Passando alle magagne di casa nostra, ci chiediamo come sia possibile che le centinaia di amministratori pubblici che si sono avvicendati dal 2005 ad oggi abbiano potuto tollerare la mancata messa in funzione della scala mobile di via Peculio Frumentario.

Un qualsiasi commerciante di paese, la cui bottega si sviluppa su 2 piani, riesce a risolvere il problema in pochi giorni. Spendendo sicuramente un centesimo di quello che la povera comunità messinese ha dissipato (524 mila euro?) nella epocale iniziativa.

Possibile che Peppino Buzzanca – che, pur lentamente, sta portando a casa qualche risultato positivo, di grande importanza per la città – si lasci sconfiggere da una scala mobile?

Vorremmo dargli un modesto suggerimento: individui all’interno dell’apparato comunale una persona veramente capace – senza chiedere ad amici, parenti e compagni di partito o cercare sul nome il consenso dell’opposizione – e gli dia 24 ore di tempo per dare una risposta a una semplice domande: cosa bisogna fare per mettere in funzione la scala mobile di via Peculio Frumentario?.

Se il soggetto scelto ha un minimo di capacità se la sbrigherà in mezza giornata.

E, se la risposta è convincente, il nostro beneamato sindaco incarichi la stessa persona a sbrigare l’immane faccenda. Senza scomodare consiglieri comunali e di quartiere, dirigenti di settore, capi servizio e compagnia cantante.

E’ una soluzione rozza? Gli Americani chiamano questo sistema one minute management by project manager.

Per la semplice ragione che un sindaco, per far funzionare un c…zo di scala mobile, non deve metterci più di un minuto.

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