Scontro aperto dopo l'ok della Camera al Decreto 'salva infrazioni'. Il Pd di Patti: -chiederemo al consiglio comunale di modificare lo statuto. L’acqua non è privatizzabile-

Scontro aperto dopo l’ok della Camera al Decreto ‘salva infrazioni’. Il Pd di Patti: -chiederemo al consiglio comunale di modificare lo statuto. L’acqua non è privatizzabile-

Scontro aperto dopo l’ok della Camera al Decreto ‘salva infrazioni’. Il Pd di Patti: -chiederemo al consiglio comunale di modificare lo statuto. L’acqua non è privatizzabile-

venerdì 20 Novembre 2009 - 11:33

IdV lancia un referendum per abrogare la norma, sul piede di guerra le associazioni dei consumatori. Ronchi: -Resterà bene pubblico-. E Messina si 'coccola' i suoi problemi...

La Camera dei Deputati ha approvato ieri il cosiddetto “Decreto salva-infrazioni”, che diventa così a tutti gli effetti una Legge dello Stato. Il provvedimento Ronchi recepisce una serie di obblighi comunitari, tra i quali la privatizzazione delle reti idriche. I voti a favore sono stati 302 a fronte di 263 contrari: Ok da PdL, Lega Nord, Mpa e Cristiano Popolari, no da Pd, IdV, Udc, Svp e Liberal democratici. Come detto il decreto contiene numerosi adeguamenti a direttive europee (in materia ferroviaria, di concessioni autostradali, di commercializzazione di elettrodomestici non inquinanti) tra cui la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, come appunto quelli legati all’acqua.

Contestazione nell’Aula da parte dei deputati dell’Idv al momento della votazione finale. ”L’acqua non e’ piu’ pubblica e sara’ fonte di arricchimento per i privati”: ha detto Paolo Brutti, Responsabile Nazionale del Dipartimento Ambiente, Infrastrutture e Territorio.”Questo lo ha voluto il governo di centrodestra, contro la volonta’ dei cittadini e di sindaci appartenenti anche ai partiti Pdl e Lega. Per riavere indietro il maltolto – c’e’ solo una strada, quella del Referendum perche’ bisogna necessariamente abrogare questa norma vergognosa e scandalosa. L’Italia dei valori lo promuovera’ e comincera’ a raccogliere le firme fin da subito. Tutta la campagna elettorale per le elezioni regionali – conclude il Responsabile dipartimentale – deve essere accompagnata dai banchetti di Idv che raccoglieranno le firme per restituire agli italiani un bene pubblico e fondamentale”.

In ambito locale è Francesco Scalia, segretario della sezione Pd di Patti ad intervenire, annunciando che chiederà al Consiglio Comunale, tramite i propri consiglieri, di modificare lo statuto ribadendo che l’acqua non è ‘privatizzabile’. -L’attuale esperienza degli ATO rifiuti ci fa dubitare della bontà dei nuovi ATO idrici – spiega -. L’esperienza delle Province di Enna e Caltanissetta, che hanno già dato corso a tale ‘privatizzazione’, evidenzia un aumento spropositato delle tariffe a fronte di un peggioramento del servizio. L’acqua è un bene comune fondamentale all’esistenza di tutti gli esseri viventi. L’accesso all’acqua è un diritto umano inalienabile e inviolabile. Per questi motivi la gestione non può essere affidata ai privati che hanno quale obiettivo primario la massimizzazione del profitto. Tutto questo comporterà notevoli aumenti delle bollette dell’acqua. Il Pd di Patti agirà a tutela dei cittadini attraverso ogni mezzo possibile a scongiurare la creazione di nuovi ATO, ivi compresa l’adesione al referendum abrogativo della norma-. (Vedi in approfondimento i provvedimenti che proporrà il Pd di Patti)

Anche le Associazioni dei Consumatori sono praticamente sul piede di guerra.Al riguardo l’Adusbef, la Federconsumatori ed il Movimento Consumatori hanno istituito un comitato provvisorio.

Con il decreto approvato alla camera ”non c’e’ nessuna privatizzazione dell’acqua”. Ad affermarlo è il ministro delle Politiche comunitarie, Andrea Ronchi. ”Si e’ detto strumentalmente che abbiamo privatizzato l’acqua. Questo e’ semplicemente una strumentalizzazione politica che non corrisponde alla realta’ e che respingiamo al mittente. L’acqua e’, resta e sara’ un bene pubblico non privatizzabile”.

Intanto Messina si ‘coccola’ i suoi problemi interni. La Filctem, la categoria della Cgil che segue i settori dell’energia acqua e chimici, interviene con una nota del segretario generale Tanino Morabito sulla situazione dell’Amam. -Dopo più di un anno dall’insediamento del nuovo C.d.a dell’AMAM – si legge in un comunicato -, nominato dall’attuale Sindaco Dott. Buzzanca, sarebbe opportuno che il gruppo dirigente chiarisca cosa si è fatto e quali sono le intenzioni per il futuro perché ad oggi le prospettive non sono chiare a nessuno. A fronte di una pianta organica che prevede 143 unità di personale, oggi l’AMAM abbia solo 83 dipendenti. Come Filctem-Cgil aspettiamo da tempo un programma che parli di fatti concreti, di investimenti e di progetti per innovare gli impianti, di corsi di formazione per il personale e di evoluzioni, di recupero crediti -effettivo- e di programma di assunzioni, visto che rispetto alla pianta organica prevista per 143 dipendenti ce ne sono solo 83-.

-Chiediamo che questa amministrazione si misuri con scelte forti, che parli chiaro e che il gettone di presenza dato al Presidente e ai consiglieri di amministrazione serva anche ai cittadini e ai dipendenti- osserva Morabito. La FILCTEM chiede un piano triennale che contenga:

– Un piano Industriale con investimenti e progetti sull’automazione e sulla distribuzione dell’acqua per migliorare il servizio a fronte degli aumenti sulla bolletta richiesti..

– Un piano di rientro dei crediti che sia misurabile in percentuale almeno del 20% annuo;

– La creazione di una -fascia sociale- che tuteli chi non ha reddito;

– Un piano di assunzioni triennale di 20 unità per anno a partire dal 2010 per arrivare a regime di pianta organica a fine 2012.

– Corsi di aggiornamento e formazione per il personale che punti alla crescita professionale;

– Un sistema incentivante per il personale che ha raggiunto i requisiti pensionistici.

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