Sinatra, gli ultimi giorni da commissario: «Tante polemiche sono state strumentali»

Sinatra, gli ultimi giorni da commissario: «Tante polemiche sono state strumentali»

Redazione

Sinatra, gli ultimi giorni da commissario: «Tante polemiche sono state strumentali»

lunedì 16 Giugno 2008 - 21:35

Il commissario fa visita ai giornalisti: «Ho fatto tanto, 570 delibere di giunta. La questione del bilancio? Fatti tecnici».

«Avrei voluto più tempo». Così Gaspare Sinatra, quando ancora la lunga notte elettorale è agli inizi, parla della sua esperienza come commissario del Comune di Messina, ormai agli sgoccioli. «Quello che ho fatto l’ho già dimenticato, perché è mia abitudine andare avanti. Tante polemiche sono state strumentali, semplicemente perché ho fatto molto. Parliamo di 570 delibere di giunta. Avrei voluto trasformare Messina in una città più pulita, più ricca di turismo». Perché proprio sui rifiuti, con la querelle sull’Ato3 prima e con gli scioperi poi, ci sono stati i maggiori problemi? «Sull’Ato3 non deve chiedere a me. I mali dei rifiuti vengono da lontano, a cominciare da una raccolta differenziata che non si è mai fatta, dalla mancanza di una discarica, misure grazie alle quali avremmo avuto il 60% di risparmio. Esiste un consorzio nazionale che da un grosso contributo di cui non abbiamo potuto usufruire». Tra le tante accuso, i ritardi nei pagamenti, per Messinambiente ma non solo. «Il pagamento non viene fatto a vista – spiega Sinatra – è una procedura fuori dal mio controllo. Diciamo che io sono il “manager-, ma i pagamenti dipendono dagli uffici e rispondo a tempi tecnici. Poi è chiaro che è più facile dare la colpa a uno solo». Capitolo bilancio, prima stilato con i poteri della Giunta e poi non approvato con i poteri del Consiglio: «Anche qui si tratta di una questione tecnica. Se non lo avessi prima approvato, non avrei potuto mandare gli atti ai revisori dei conti. Proprio i revisori mi hanno imposto dei vincoli, per i quali non l’ho approvato in un secondo momento con i poteri del Consiglio. Teniamo conto che il Comune ha grossi problemi finanziari». L’ultima domanda al commissario: se avesse dichiarato il dissesto sarebbe stato uno scandalo? «Non posso rispondere».

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