La battuta sugli -avversari- del candidato alla presidenza della Provincia del centrosinistra: «Il governo vuol tagliare le Province? Mi chiedo perché litighino per trovare un candidato»
«Prometto solo impegno ed entusiasmo». Paolo Siracusano non è un politico e ci tiene a sottolinearlo. Confessa anche di «non conoscere molte cose», ma afferma di volersi «impegnare per risolverle, a differenza di chi le conosce ma non fa nulla di affrontarle». Insomma, pochi fronzoli e poco -politichese- per il candidato alla presidenza della Provincia del centrosinistra, che oggi ha presentato la propria corsa a Palazzo dei Leoni di fronte a diversi rappresentanti del Pd e soprattutto al candidato sindaco e segretario regionale Francantonio Genovese. Il suo discorso dura poco più di cinque minuti, a riprova della poca voglia di Siracusano di lanciarsi in parole e slogan fini a se stessi. «Girando per la provincia – afferma – ho visto potenza e potenzialità, purtroppo quasi tutte inespresse, perché vedo anche rassegnazione e delusione. Sono una persona abituata a prendere decisioni immediate. Provengo dalla società civile, ma non come quei politici di seconda e terza fascia che si professano della società civile. Da imprenditore punto sull’operatività e sul decisionismo, e sul lavorare per il cambiamento».
Dunque alcuni punti del suo programma, definito di -azione amministrativa-: «Valorizzazione delle risorse umane dell’ente, viabilità e trasporti, incentivazione del patrimonio enogastronomico e agrozootecnico, politica ambientale, riqualificazione del patrimonio storico e culturale, turismo, crescita della scuola». E la frecciata, questa volta da poltico, al centrodestra: «So che il governo di destra vuole eliminare le province, mi chiedo allora perché si affannino tanto fino a litigare per decidere il candidato». E ancora: «Il presidente uscente Leonardi è stato bravo a risanare le casse, ma chi le aveva svuotate e per fare cosa?». Il riferimento a Buzzanca è così chiaro da far pensare ad un -suggerimento- dell’amico Genovese. «Per la Provincia penso ad una gestione – prosegue – che non sia da ragioniere o da curatore fallimentare».
Siracusano sarà tipo di poche parole, ma alcune sono di -peso-: «Non sono contrario al Ponte – afferma – anzi, mi piacerebbe vederlo arrivare calato da degli elicotteri come nei film americani. Il discorso è sempre uguale, prima le altre infrastrutture, poi il Ponte». Cosa ben diversa da un -no- convinto che ormai nessuno, nel Pd, da Veltroni alla Finocchiaro fino allo stesso Genovese, osa più pronunciare. Capitolo aeroporto: «Non si può prescindere da un aeroporto nella nostra provincia, né ci si può soffermare solo sul lato economico. E’ fondamentale per il turismo e per tutta una serie di motivi anche commerciali. Per il posizionamento non sono in grado ancora di potermi pronunciare, ma si dovrà trovare una soluzione».