Società partecipate, verso un cambio di rotta a Palazzo Zanca. Richiesti a brevissima scadenza i piani industriali

Società partecipate, verso un cambio di rotta a Palazzo Zanca. Richiesti a brevissima scadenza i piani industriali

Redazione

Società partecipate, verso un cambio di rotta a Palazzo Zanca. Richiesti a brevissima scadenza i piani industriali

venerdì 12 Dicembre 2008 - 07:11

L'assessore Miloro: «Il 15 dicembre termine ultimo per gli schemi dei contratti di servizio». Undici le partecipazioni del Comune: il consiglio deciderà quali mantenere

Il Comune di Messina ha troppe partecipazioni in troppe società. Molte delle quali buone solo a succhiare soldi dalle già asfittiche casse municipali, e per questo inutili carrozzoni da eliminare. L’aria che tira nei corridoi di Palazzo Zanca è quella del cambiamento di rotta, almeno da questo punto di vista: la decisione toccherà al consiglio comunale, ma l’impressione è che il cordone, in molti casi, verrà tagliato.

E non potrebbe essere altrimenti, considerando soprattutto la delibera della Corte dei Conti che ha messo in guardia il Comune, prescrivendo di «adottare le necessarie determinazioni in ordine al mantenimento delle partecipazioni, segnalando che, indipendentemente dai previsti obblighi normativi, la mancata adozione dei relativi provvedimenti, specie con riferimento agli organismi che hanno fatto registrare risultati negativi negli ultimi esercizi, potrebbe cagionare l’assorbimento di rilevanti risorse finanziarie e pregiudicare ulteriormente il mantenimento degli equilibri di bilancio».

E se la Corte ha puntato il dito in particolare contro Messinambiente, della quale «sottolinea la grave situazione finanziaria (un passivo, nel 2006, di 2,7 milioni di euro), al fine dell’adozione delle necessarie misure consequenziali», sono più di una le società che, di fatto, rappresentano quasi esclusivamente un costo per il Comune.

Nel dettaglio, Palazzo Zanca “vanta- undici partecipazioni dirette e due indirette: è socio al 100 per cento di Amam e Polisportiva Messina, al 99,98 per cento di Messinambiente, al 98,34 per cento dell’Ato3, e poi ancora della Entrate Zancle (60 per cento), Nettuno Spa (40,51), Stu Il Tirone (30), Feluca (29), Innovabic (24,73), Sogepat (12,25), Messina Sviluppo (1,68). A queste vanno aggiunte la Somer e la Nebrodi, delle quali è socia Messinambiente rispettivamente al 100 e al 25,5 per cento.

Benché si possa immaginare che tra le società più a rischio ci siano la Polisportiva, la Innovabic, la Nettuno, la Sogepat e la stessa Messina Sviluppo, dall’amministrazione non arriverà alcuna indicazione su quali partecipazioni tagliare, l’assessore alle Politiche Finanziarie Orazio Miloro (nella foto) è stato chiaro: «Spetta al consiglio comunale decidere, d’altronde c’è una legge del 24 dicembre scorso, la 244, che chiarisce come si debba procedere sul mantenimento o meno delle partecipate. Certo è che deve valere un principio: l’utilità delle compartecipazioni. La Corte dei Conti ci ha lanciato un messaggio, che per altro è perfettamente in linea con quello che è stato il nostro operato fino a oggi».

Stasera alle 19 la giunta prenderà atto della delibera “confezionata- da Miloro, che consegnerà ai consiglieri comunali uno screening preciso delle partecipate. Alcune delle quali hanno provocato un’emorragia, poco giustificabile agli occhi di una città in ginocchio, proprio di recente: 67.368 euro è costata la ricapitalizzazione della Polisportiva Messina, 29.693 euro la copertura delle passività della Nettuno, 16.527 euro quella della Stu Il Tirone.

Ma la pacchia potrebbe presto finire. E Miloro conferma la linea dura, ribadendo la scadenza del 15 dicembre entro il quale tutte le società dovranno presentare piani industriali e contratti di servizio. «Considerata l’ormai imminente definizione del bilancio di previsione 2009 – aveva scritto l’assessore in una lettera inviata ai colleghi di giunta, al sindaco, ai dirigenti e soprattutto agli amministratori delle società – facendo seguito alla pronuncia della Corte dei Conti, si rivolge viva preghiera a voler produrre, entro e non oltre il 15 dicembre, i “Piani industriali- e gli schemi di “Contratti di servizio- degli organismi partecipati da questo ente. Tale programmazione – aveva aggiunto Miloro – deve tenere conto della particolare situazione economico-finanziaria di questo Comune, attuando, ove possibile, una incisiva politica di razionalizzazione e contenimento della spesa. Inoltre si propone di prevedere, fin d’ora, una rendicontazione dei servizi resi e dei costi sostenuti, con cadenza trimestrale, che dovrà essere vistata dal dirigente di riferimento e trasmessa all’Ufficio di Staff rapporti con le aziende partecipate per i provvedimenti di competenza».

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