Spese per il personale. Il pezzo di torta più avvelenato

Spese per il personale. Il pezzo di torta più avvelenato

Redazione

Spese per il personale. Il pezzo di torta più avvelenato

lunedì 02 Febbraio 2009 - 12:07

In questo caso gli squilibri hanno radici più lontane, ma non sono ancora stati risolti. Si va verso un taglio netto dei costi?

Una voce importante, forse la più importante che minaccia fortemente gli equilibri finanziari della Provincia Regionale di Messina, è quella legata alla gestione del personale: concorsi interni, quelli del 2006, probabilmente non bandibili vista la situazione interna, al pari di diversi -scivolamenti- susseguitesi fino al 2008. Tutto senza un regolamento della spesa a monte: tagliare gli interim, limitare o sopprimere i servizi equiparando il numero dei servizi stessi ai dirigenti. Oggi la situazione recita: 30 servizi, 15 dirigenti, alcuni perfino con cinque deleghe. Una situazione che ha radici lontane, lunghe diversi anni. Anche qui le nostre anticipazioni vengono suffragate dall’evidenza delle carte, ed in particolare dalla Relazione sull’esito del controllo sulla gestione e sull’analisi delle risorse destinate alla contrattazione decentrata per il personale dirigente delle province regionali e delle modalità di utilizzo delle stesse (anni 1999-2005). Un esame eseguito sempre dalla Corte dei Conti, Sezione di Controllo per la Regione Siciliana.

Da tale documento risulta che sono state destinate somme aggiuntive -in ipotesi di attivazione di nuovi servizi o di processi di riorganizzazione finalizzati all’accrescimento quali-quantitativo dei servizi esistenti-, senza che venisse dimostrata la sussistenza del richiesto incremento del grado di responsabilità e capacità gestionale della dirigenza ovvero una variazione stabile delle dotazioni organiche, né la necessaria correlazione tra i provvedimenti di riorganizzazione adottati e le maggiori risorse stanziate. E in tal senso la Corte specifica che “non può ritenersi sufficiente il generico riferimento alla ristrutturazione della pianta organica effettuata, né l’asserito ampliamento delle competenze e responsabilità annualmente assegnati, attraverso gli obiettivi determinati nei confronti del personale dirigenziale con i piani esecutivi di gestione ed accertati annualmente da parte dell’apposita struttura diretta dal dirigente del Servizio controllo di gestione e nucleo di valutazione dell’Ente”.

Importante rilevare come la Corte sottolinei anche che è stata corrisposta -una quota supplementare dell’indennità di posizione in ipotesi di attribuzione ad interim- e -che non risultano definiti, relativamente agli anni 1999-2003, gli obiettivi e valutato dall’organo preposto il raggiungimento degli stessi e che solo successivamente fu approvato un ‘Sistema di valutazione e verifica dei risultati dei dirigenti’ per l’anno 2004-.

Per questi e per tutta un’altra serie di altri squilibri, la fotografia descritta il 19 novembre 2008 in relazione ai vincoli in materia di spesa per il personale è più che limpida. La Sezione osserva che -non è stata in alcun modo dimostrata l’avvenuta attivazione delle necessarie misure di riduzione della spesa stessa, il cui controllo costituisce un elemento fondamentale per il mantenimento degli equilibri di bilancio-.

“Si ritiene, quindi, – si legge – di dover richiamare l’attenzione dell’Ente circa la necessità di procedere ad un contenimento della dinamica retributiva e occupazionale attraverso la razionalizzazione delle strutture burocratico-amministrative o la rideterminazione dei fondi per il finanziamento della contrattazione integrativa”.

Si andrà dunque verso un netto taglio delle spese?

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