Tifosi interisti avevano distribuito fac-simile delle schede e affisso manifesti elettorali della lista Inter, con Moratti sindaco e l’ormai ex tecnico nerazzurro candidato

Le elezioni sono una cosa seria. Forse. Ormai nemmeno i politici si prendono troppo sul serio, su, ce lo dimostrano tutti i giorni in questo o in quel talk show, ma anche nelle aule stesse del potere, in Parlamento, dove tra manifesti, volantini, striscioni, “pianisti” e scorpacciate di mortadella, si assiste a un po’ di tutto. Figuriamoci, dunque, se a prendere troppo sul serio le elezioni possa essere il popolo, stanco di subire una crisi che per qualcuno non c’è, stanco di essere tacciato di “qualunquismo” ogni qual volta si fa la considerazione «sono tutti uguali». Bestemmia! Eresia! Bah, sarà pur vero che non sono tutti uguali, ma i risultati, alla fine, non sono mai così tanto diversi.

E così anche il momento più alto della vita democratica di ogni cittadino, il voto, diventa burla. E’ accaduto a San Giovanni La Punta, paese del catanese di 20 mila anime. Tutte insieme riempirebbero solo una piccola porzione dello stadio di San Siro, per intenderci. Qui, dal “segreto dell’urna”, è venuto un dato che ha fatto sorridere e che ha fatto il giro di tutti i media del Paese: Josè Mourinho, ormai ex allenatore dell’Inter, ora tecnico del Real Madrid, ha raccolto ben 21 voti. I quali, per intenderci, non sarebbero bastati per sedere in consiglio comunale, ma non sono nemmeno pochi in un piccolo paese di provincia.

“Ubriachi” di gloria dopo la vittoria della Champions League, dello scudetto e della coppa Italia, pochi giorni dopo il trionfo di Madrid alcuni tifosi nerazzurri avevano distribuito fac-simile delle schede e affisso manifesti elettorali della lista “Inter”, che appoggiava “Massimo Moratti sindaco” e invitava a votare il candidato Josè Mourinho. Lo slogan scelto era “…contro tutto e tutti…”. Una cosa ben organizzata, dunque! Le elezioni sono una cosa seria. O no?