Struttura organizzativa Provincia: caos tra unità operative, dirigenti e competenze

Struttura organizzativa Provincia: caos tra unità operative, dirigenti e competenze

Struttura organizzativa Provincia: caos tra unità operative, dirigenti e competenze

venerdì 25 Marzo 2011 - 01:12

Il sindacato Csa critica l’Amministrazione: « Dubbi sull'esistenza di pressioni tendenti a garantire scarse responsabilità a fronte di indennità economiche da 400mila euro annuali. Assoluta mancanza di linee strategiche e programmatiche»

Un’assoluta mancanza di linee strategiche e programmatiche che possano garantire una razionale guida dei processi. E’ quanto contesta il sindacato Csa all’Amministrazione provinciale in materia di organizzazione della struttura e del personale di palazzo dei Leoni.

«Nell’ormai lontano luglio 2010 si annunciava la volontà di procedere ad una riorganizzazione della struttura organizzativa – scrivono il rappresentanza aziendale Santino Paladino e il coordinatore provinciale Pietro Fotia – . Da tale data non solo non si è stati in grado di concretizzare alcunché, se non proposte prive di alcun riferimento normativo o contrattuale), ma si è proceduto all’emanazione, nelle more della nuova riorganizzazione, di una serie di provvedimenti che, oltre a non trovare per talune fattispecie giustificazione alcuna, continuano a provocare serie difficoltà di precisa individuazione dei dirigenti responsabili. Ciò, avendo disordinatamente estrapolato molte unità operative dagli uffici dirigenziali di appartenenza ed avendo immotivatamente penalizzato taluni dirigenti, arbitrariamente privati di alcune competenze».

«A fronte di tali disposizioni, inoltre, sussistono seri dubbi sulle conseguenze degli stessi in merito alla successiva valutazione dei dirigenti stessi posti in una condizione di assoluta precarietà in relazione agli obiettivi assegnati ed alla continuità della loro azione – si legge ancora nella nota -. Quasi grottesca appare poi la linea tenuta dall’Ente in materia di posizioni organizzative. Nell’ottobre del 2009, infatti, la Giunta sanciva l’intendimento di procedere alla graduazione delle strutture da individuare quali posizioni organizzative entro e non oltre 90 giorni dall’approvazione della delibera 213 (15/10/2009), stabilendo, in caso contrario, la decadenza delle posizioni individuate nel lontano 2002. Orbene, non solo non si e stati in grado di dar seguito a tale impegno, ma non si è neanche riusciti a dominare il caos totale in atto regnante in materia, con una serie di provvedimenti antitetici, alimentando dubbi sull’esistenza di pressioni tendenti a garantire uno “status quo” fatto di posizioni che poco hanno a che fare con le caratteristiche contrattuali ed alle quali non possono essere riconosciute particolari responsabilità a fronte delle indennità economiche erogate (quattrocentomila euro annui!) e, di contro, in presenza di nuove funzioni che certamente meriterebbero una maggiore considerazione».

L’organizzazione sindacale, sottolineando come non esistano più le condizione per condividere il percorso intrapreso dall’Amministrazione nell’ottobre del 2009 con la delibera 213, che avrebbe dovuto essere finalizzato al perseguimento di obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, invita l’Amministrazione provinciale ad un’attenta riflessione sugli argomenti esposti, dichiarandosi disponibile ad apportare il proprio fattivo contributo per una necessaria inversione di rotta, nel rispetto della normativa contrattuale vigente. (ER)

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