Si torna sul Palagiustizia satellite: dieci consiglieri comunali lo vogliono alla Galatti-Cannizzaro o al Tirone

Si torna sul Palagiustizia satellite: dieci consiglieri comunali lo vogliono alla Galatti-Cannizzaro o al Tirone

Si torna sul Palagiustizia satellite: dieci consiglieri comunali lo vogliono alla Galatti-Cannizzaro o al Tirone

venerdì 08 Gennaio 2010 - 15:55

A chiederlo sei esponenti dell’Udc (Muscolino, Melazzo, Caliò, Rizzo, Cilento e Greco), due del Pd (Contestabile e Calabrò) e due del Pdl (Capurro e Trischitta). Secondo i consiglieri queste ipotesi verrebbero incontro alle esigenze degli operatori della giustizia

Il Palazzo di Giustizia satellite? Meglio alla Galatti-Cannizzaro o al Tirone. Mentre la giustizia amministrativa fa il suo corso sulla gara indetta dal Comune che ha individuato nell’immobile della Gmc in via Bonino la soluzione migliore, dieci consiglieri comunali, con un ordine del giorno assolutamente bipartisan, ripropongono la questione di tornare sui propri passi e di realizzare in centro, a pochi passi da Palazzo Piacentini (l’attuale unica sede del Tribunale) il Satellite. A firmare l’atto sono Giorgio Muscolino, Giuseppe Melazzo, Tanino Caliò, Mario Rizzo, Bruno Cilento e Marcello Greco dell’Udc, Simona Contestabile e Felice Calabrò del Pd, Pippo Capurro e Pippo Trischitta del Pdl. Nell’ordine del giorno viene fatta un’ampia premessa con la quale si riassumono le puntate precedenti.

Sono passati vent’anni da quando veniva affidato allo studio Belgioso-Marino il compito di progettare l’ampliamento del Palazzo di Giustizia. Solo dopo una lunga disamina ci si rese conto che sarebbe stato più saggio realizzare un Palazzo satellite e la sua ubicazione veniva individuata in un’ala del complesso scolastico Galatti-Cannizzaro. Nel 2003 la variante al Prg classificava però il plesso come “edificio di particolare pregio” e l’idea veniva accantonata. Quattro anni dopo, quando sindaco era Francantonio Genovese e assessore al Patrimonio Antonio Saitta, l’Amministrazione approvava una delibera con la quale si individuava nella struttura del mercato ittico, nei pressi del porto, l’eventuale ubicazione del Palazzo satellite. Anche in questo caso non si diede corso alla decisione. A febbraio 2009 l’ultimatum del ministro della Giustizia Angelino Alfano: entro sei mesi la questione andava risolta, pena la revoca dei fondi per la realizzazione di un Palagiustizia satellite. Nuove ipotesi, nel frattempo, venivano messe sul tavolo: l’area militare di Bisconte, l’ex Sanderson e l’edificio pubblico che la Stu dovrebbe realizzare al Tirone. Solo la quarta ipotesi, però, veniva presa in considerazione dall’Amministrazione Buzzanca: una gara pubblica per acquisire un nuovo immobile, da consegnare al Comune entro e non oltre 10 settembre 2009.

La gara veniva esperita e come soluzione migliore, seppur tra le polemiche che tutti conosciamo, veniva individuato l’immobile offerto dal gruppo Gmc, sito in via Bonino. Una soluzione avversata da Ordine degli avvocati, Camera penale, Camera Civile, Aiga (Associazione italiana giovani avvocati), secondo i quali la scelta non risolverebbe i problemi degli operatori della giustizia. Nel frattempo i ricorsi delle ditte classificatesi dopo la Gmc nella gara, la Neptunia dei Franza e la Curia, facevano il proprio corso, col risultato che il Cga di Palermo, il 17 dicembre scorso, sospendeva l’iter per entrare poi nel merito della questione.

E veniamo all’ordine del giorno dei consiglieri comunali. Secondo Muscolino e gli altri «lo studio relativo alla realizzazione del Satellite in parte della Galatti-Cannizzaro è ancora percorribile», considerando che «lo studio di fattibilità redatto dalla Stu prevede la realizzazione di una scuola per una superficie di oltre 6 mila metri quadri». Il Palazzo satellite, secondo i consiglieri, si potrebbe realizzare anche nel Tirone stesso, una soluzione che «consentirebbe l’utilizzo di una superficie adibita a parcheggi circa 10 volte maggiore rispetto a quella di via Bonino». I dieci consiglieri chiedono al sindaco di intervenire insieme alla deputazione messinese presso il ministero di Grazia e Giustizia per ottenere una proroga dei termini concessi e di verificare, stando a quanto scritto nell’ordine del giorno, la possibilità di realizzare il Palagiustizia satellite o in un’ala della Galatti-Cannizzaro, come previsto originariamente, o nell’area del Tirone, inserendo l’ipotesi nel piano industriale della Stu.

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