Non rispondono all’appello Genio Civile, Provincia e Protezione civile. Isgrò: «Bisogna intervenire da monte a valle». La Polizia municipale: «Situazione pericolosa, bisogna intervenire»
Troppe le assenze al tavolo tecnico svoltosi stamani a Palazzo Zanca con al centro il dissesto ambientale del torrente Pace. E a spiccare è soprattutto l’assenza del Genio Civile, l’ente che ha competenza specifica, se non addirittura esclusiva, sull’area messa sotto esame. Al Comune si sono riuniti l’assessore alle Manutenzioni Pippo Isgrò, che ha convocato il vertice, l’ing. Gaetano Schirò per l’Esa, Maurizio Marchetti e l’ispettore Placido Broccio per la Forestale, il commissario Aldo Bruzzano per la Polizia municipale. Grandi assenti, oltre al Genio Civile, la Provincia e la Protezione civile.
Sotto esame, in particolare, l’alveo del torrente Pace e i versanti limitrofi alla ex discarica di Portella Arena, nella parte a monte. Isgrò già nei giorni scorsi aveva sottolineato «la necessità di evitare un dissesto ambientale, intervenendo in assoluta emergenza. La situazione di instabilità geomorfologica del bacino idrografico del torrente Pace, determinata dal crollo del muraglione di pietrame, a sostegno del piede del pendio sottostante la ex discarica di Portella Arena, è stata notata a seguito di un sopralluogo congiunto dei tecnici del gruppo di progettazione a supporto delle emergenze».
Lo stesso Bruzzano, stamani, ha evidenziato «la pericolosità della situazione e l’esigenza di intervenire», mentre la Forestale ha chiesto un intervento manutentivo, confermando «l’esigenza di uno studio dei luoghi che garantisca il regolare deflusso delle acque, al fine di garantire la sicurezza sia delle infrastrutture preesistenti e prevenire eventuali danni alla pubblica e privata incolumità». Ancora il commissario della Polizia municipale ha sottolineato un altro aspetto, l’importanza di allertare la Protezione civile in occasione della prossima stagione autunnale e delle prossime piogge, che causeranno «sicuri e certi danni». Il tavolo tecnico rimarrà aperto, anche perché l’intenzione di Isgrò, condivisa dagli altri enti, e di affidare al Genio Civile la regia degli interventi, prevedendo una messa in sicurezza di tutto il torrente, da monte a valle, compreso il ripascimento della costa.
