L’Udc chiede una cabina di regia per la messa in sicurezza del torrente Bordonaro

L’Udc chiede una cabina di regia per la messa in sicurezza del torrente Bordonaro

L’Udc chiede una cabina di regia per la messa in sicurezza del torrente Bordonaro

venerdì 03 Dicembre 2010 - 14:57

I consiglieri di Quartiere, comunali e provinciali uniti nel sollecitare Palazzo Zanca a procedere con la progettazione definitiva della strada di collegamento tra Bordonaro inferiore e superiore

«Quali interventi? E che fine ha fatto la strada di collegamento Bordonaro inferiore¬-Bordonaro superiore?». Questi gli interrogativi che l’Udc, attraverso i propri consiglieri del III Quartiere e i consiglieri comunali e provinciali, pone sul “caso” torrente Bordonaro. Un caso del quale il consigliere Massimo Minutoli, che da tempo si occupa della vicenda in prima persona, fa una breve cronistoria. Nel marzo 2005 l’associazione “Mari e Monti 2004” avviava una petizione popolare per ottenere la realizzazione di una nuova arteria stradale di collegamento tra i villaggi di Bordonaro inferiroe e superiore, inviata al direttore generale del Comune, che al tempo era l’attuale assessore allo Sviluppo economico Gianfranco Scoglio. Il quale conferiva l’incarico di progettazione nel marzo 2005, incarico che avrebbe portato alla redazione di un progetto preliminare, con tanto di opere di messa in sicurezza del torrente. Nel 2007 veniva richiesto un finanziamento alla Cassa depositi e prestiti, ottenendo il parere favorevole dei revisori dei conti con la prescrizione di inserire l’intervento nel Piano triennale delle opere pubbliche. Cosa che avveniva regolarmente nel marzo 2008, quando commissario del Comune era Gaspare Sinatra.

Da allora, solleciti su solleciti, ma anche tanto, tanto maltempo, con alcune famiglie impossibilitate persino a raggiungere le proprie case. E poi discariche abusive, il greto del torrente che si “ingrossava” ogni volta di più, le briglie ormai completamente ricorperte da detriti. Nessun provvedimento tenico¬-amministrativo, nonostante il progetto sia lì, a stazionare nel Triennale opere pubbliche. Col paradosso che nell’alveo del torrente si trova pure un impianto fognario comunale e una condotta di acqua potabile. «E che dire – aggiungono i consiglieri Udc – della pubblica illuminazione che attraversa lo stesso torrente? Bisogna riflettere attentamente, per questo chiediamo l’attuazione di un tavolo tecnico che fungesse da ufficio unico di programmazione, proprio per mettere insieme tutte le figure professionali dai vari enti e le risorse economiche ripartite in maniera proporzionata per l’effettuazione di interventi sinergici».

Finora si è fermi al tavolo tecnico convocato poche settimane fa dall’assessore alle Manutenzioni Pippo Isgrò, «meritevole come iniziativa propedeutica ai futuri interventi, ma che non si è rivelato risolutore dei pericoli incombenti». La situazine però è grave, i detriti sono ancora presenti in maniera massiccia nelle immediate vicinanze delle passerelle di attraversamento per raggiungerele contrade Germania e San Nicola, e la rimozione degli stessi comporta costi notevoli. «Le preoccupazioni dei cittadini – denunciano Minutoli e gli altri – si concretizzano nel non vedere ancora eseguire gli interventi di bonifica che, come sta accadendo, si stanno concentrando solamente sulla possibilità di demolire i manufatti presenti sul torrente, che già dal 1999 sono stati colpiti da ordine di demolizione e che non si trovano proprio nel greto ma ai margini dello stesso. Certo, sono abusivismi che devono essere eliminati e bisogna evitare che in futuro vengano ricreate nuove baraccopoli».

Ma sarebbe opportuno, secondo i consiglieri Udc, «procedere per gradi alla riqualificazione delle aree, risagomando principalmente l’alveo torrentizio, previa asportazione del materiale presente, e poi procedere alle demolizioni dei manufatti, seguite dalla realizzazione delle opere di urbanizzazione capaci di proteggere gli impianti idrici e fognari presenti». L’Udc, quindi, sollecita ancora una volta la realizzazione del progetto definitivo: «Ormai la situazione è critica: siano il prefetto, il sindaco, l’ingegnere capo del Genio civile a gestire la cabina di regia degli interventi futuri. Solo attraverso la concertazione di questa regia con gli enti e gli uffici preposti alla risoluzione delle problematiche esistenti si potrà giungere alla svolta definitiva».

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