L’ultima da Palazzo Zanca: AAA cercasi dirigente. E il Pd insorge

L’ultima da Palazzo Zanca: AAA cercasi dirigente. E il Pd insorge

L’ultima da Palazzo Zanca: AAA cercasi dirigente. E il Pd insorge

mercoledì 18 Novembre 2009 - 16:12

Duro attacco di Calabrò: «L’amministrazione pensa all’assunzione di tre nuovi dirigenti col ricorso alla mobilità esterna, la modalità meno conveniente e “trasparente” che si possa scegliere»

La moneta è carente, le casse sono vuote, ma l’amministrazione Buzzanca pensa di assumere comunque tre nuovi dirigenti al Comune di Messina. E’ l’ultima novità proveniente da Palazzo Zanca, da tempo circolante nei corridoi e oggi sempre più concreta. Ma la notizia ulteriore è che queste tre assunzioni dovrebbero avvenire tramite mobilità “esterna”, cioè con l’arrivo di dirigenti di altre pubbliche amministrazioni, e non con una “promozione” dei funzionari già facenti parte dell’organico di Palazzo Zanca. Uno schiaffo anche a quanto disposto dai capigruppo del consiglio comunale, come denuncia Felice Calabrò, capogruppo di Genovese Sindaco (Pd), il quale in una lunga nota scoperchia il pentolone. «Il 16 novembre scorso – spiega – l’amministrazione ha trasmesso alle organizzazioni sindacali due proposte di delibera di giunta aventi ad oggetto “Rideterminazione della dotazione organica e programma triennale (2009- 2011) del fabbisogno del personale” e “Piano annuale assunzioni 2009. Modifiche regolamentari”. Da una prima lettura delle citate proposte balza subito agli occhi l’indifferenza e la non curanza con la quale questa amministrazione ormai costantemente si rapporta agli indirizzi provenienti dal consiglio comunale e, nella fattispecie, dalla conferenza dei capigruppo». In quest’ultima sede, infatti, i capigruppo firmatari «al fine di garantire la copertura dei posti dirigenziali vacanti ed ottimizzare l’efficienza della pubblica amministrazione, evitando quindi la proliferazione degli interim che, peraltro, determinava e determina uno spreco di risorse e che, rammentiamolo, sono illegittimi se conferiti, di fatto, sine die, essendo un istituto avente carattere di eccezionalità e temporaneità, avevano invitato il sig. Sindaco, anche nella qualità di titolare della delega al personale, di provvedere alla copertura dei posti vacanti di dirigente mediante l’applicazione de “l’istituto delle posizioni organizzative ed alte professionalità”, come previsto dal contratto nazionale».

«Con le citate proposte, invece – sottolinea Calabrò – l’amministrazione individua delle soluzioni completamente opposte rispetto a quelle prospettate». Con la prima proposta «fissa le linee guida che dovranno poi necessariamente essere eseguite, prevedendo, peraltro, una riduzione della pianta organica dell’area dirigenziale da 51 unità a 45. Al punto 2 del deliberato, atteso il forte deficit di organico, viene acclarata la necessità per l’amministrazione comunale di coprire i posti vacanti con particolare riferimento a n. 3 dirigenti. Con la stessa proposta, inoltre, sono indicate varie modalità di assunzione». E’ la seconda proposta a indicare la via che, evidentemente, l’amministrazione intende seguire: «si ribadisce la necessità di provvedere con la massima urgenza alla copertura dei 3 posti di dirigente rimasti vacanti e, nel contempo, la necessità di integrare il regolamento degli uffici e dei servizi, nonché il regolamento dei concorsi secondo la possibilità per la pubblica amministrazione di effettuare assunzioni utilizzando le graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre amministrazioni, previo accordo tra le amministrazioni medesime. Al primo punto del deliberato, guarda caso, è prevista l’approvazione del piano annuale delle assunzioni per l’anno 2009 che, nello specifico, riguarda solo ed esclusivamente la copertura di tre posti da dirigente da assumere, nell’ordine, o mediante mobilità tramite passaggio diretto da altre pubbliche amministrazioni, ovvero utilizzo di graduatorie in corso di validità ed approvate da altre amministrazioni, od ancora, dulcis in fundo, tramite concorso pubblico». Il tutto specificando, tramite un nuovo articolo nel regolamento sull’ordinamento degli uffici, che «la scelta è di competenza del sindaco, sentito il segretario generale».

Calabrò precisa che «le modalità previste nelle due proposte di delibera di cui detto sono effettivamente contemplate dalla normativa vigente in materia, anche se occorrerà vigilare sulla concreta applicazione della stessa, qualora l’amministrazione, contro ogni logica, si ostinasse a percorrere tali soluzioni. Nel merito, però, non si può tacere che la strada tracciata dall’esecutivo per la copertura dei posti vacanti di dirigente è la meno conveniente per l’Ente, nonché la meno trasparente e, soprattutto, mortifica le professionalità acquisite all’interno della medesima amministrazione comunale, professionalità che, per converso, potrebbero garantire l’economicità e l’efficienza della pubblica amministrazione, né più né meno che i principi costituzionali che regolano la materia. Le soluzioni più logiche e, si ribadisce, decisamente più convenienti, e dal punto di vista economico e dal punto di vista dell’efficienza, cui il titolare della delega al personale dovrebbe approdare, abbandonando l’elaborazione di percorsi tortuosi (che, peraltro, potrebbero far sorgere sospetti di possibili favoritismi), consisterebbero nella semplice attuazione dell’istituto delle posizioni organizzative ed alte professionalità; o nell’applicazione dell’art. 3 L. 145/2002, e cioè il conferimento di incarichi dirigenziali, con contratto a tempo determinato, a dipendenti (categoria D) che abbiano all’interno dell’Ente conseguito un’elevata specializzazione professionale; ovvero adottare la via più trasparente e democratica esistente: quella del concorso pubblico. La logica, però, oramai è un fatto acclarato – conclude Calabrò – non ha ingresso al comune di Messina e la gestione del personale di quest’ultimo anno e mezzo né è la prova provata».

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