La vertenza della formazione professionale: il consiglio comunale a sostegno di Aram e Ancol

La vertenza della formazione professionale: il consiglio comunale a sostegno di Aram e Ancol

La vertenza della formazione professionale: il consiglio comunale a sostegno di Aram e Ancol

martedì 25 Maggio 2010 - 13:49

Dopo la manifestazione di ieri mattina, approvato un ordine del giorno che chiede un impegno dell'amministrazione comunale e della deputazione regionale per i due enti dei quali fanno parte, con cariche diverse, alcuni consiglieri

Ieri l’impegno assunto dal prefetto, al termine di una manifestazione che ha visto in piazza oltre 130 persone. Oggi il segnale del consiglio comunale, che nell’unica votazione di giornata (tempi magri, questi, a Palazzo Zanca) ha approvato un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo, con il quale si chiede l’impegno dell’amministrazione comunale e della deputazione regionale ad adottare il progetto “Futuro Semplice”, in relazione alla vertenza dei lavoratori della formazione professionale di Aram e Ancol. Un tema che sta particolarmente a cuore alla politica, che ha sempre fatto della formazione professionale un bacino di voti non indifferente, e al consiglio comunale stesso, che vive da -vicino- la vertenza. Un consigliere, Elio Sauta (nella foto con i lavoratori), è presidente dell’Aram, un altro,Tanino Caliò, ne è un dipendente, mentre Salvatore Ticonosco figura nel consiglio direttivo dell’Ancol, del quale direttore è il fratello dell’assessore Melino Capone, Natale.

Ma al di là degli interessi che la politica ha nel campo della formazione professionale, la vertenza è particolarmente delicata. In ballo c’è il futuro degli 82 dipendenti dell’Aram e dei 58 dell’Ancol, per i quali, almeno per il momento, è stata scongiurata la mobilità. Ieri il prefetto si è impegnato a farsi portavoce presso la Regione del problema. L’avvio del progetto -Futuro Semplice- citato nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio sarebbe una delle soluzioni sul tavolo, essendo quello uno dei progetti promossi da Palermo e bloccati prima di partire realmente. Più che gli arretrati, a spaventare sono gli esuberi del 2010, che suggerirebbero la ricollocazione del personale in sovrannumero.

(foto Dino Sturiale)

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