“Vigilia di fiducia”: governo Berlusconi al bivio. Domani a Messina sit-in davanti al Rettorato

“Vigilia di fiducia”: governo Berlusconi al bivio. Domani a Messina sit-in davanti al Rettorato

“Vigilia di fiducia”: governo Berlusconi al bivio. Domani a Messina sit-in davanti al Rettorato

lunedì 13 Dicembre 2010 - 02:05

La manifestazione contro l’Esecutivo nazionale, organizzata dal Collettivo UniMe in protesta, si inserisce nell’ambito della mobilitazione nazionale lanciata da “Uniticontrolacrisi”. Parteciperanno anche Rete No Ponte e Sinistra e Libertà

Il 14 dicembre il Parlamento italiano è chiamato a confermare o negare la fiducia al Governo Berlusconi. Un momento che può risultare cruciale per il futuro del Paese. Sicuramente lo è per il proseguo del cammino intrapreso dall’attuale esecutivo, che ultimamente ha perso l’appoggio dell’area che fa riferimento a Gianfranco Fini, fino a qualche mese integrata nel PdL rimasto fedele all’attuale Premier. Difficile prevedere quello che accadrà, considerato che da giorni il dibattito è incentrato sulla cosiddetta “compravendita di voti” (vedi approfondimento e correlati) che ha portato la Procura della Repubblica di Roma ad aprire anche un’inchiesta.

Mentre il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, continua a ripetere che avrà sicuramente i voti necessari per restare al governo, anche perché aprire ora una crisi non potrebbe che portare a elezioni anticipate, c’è chi si organizza per manifestare “pubblicamente” il proprio disappunto. SeL ad esempio, da Messina, chiede un’inversione di rotta: le dimissioni di Berlusconi. «Il 14 dicembre parteciperemo alla mobilitazione nazionale lanciata da Uniticontrolacrisi e saremo presenti in piazza davanti al Rettorato, in questi giorni occupato dagli studenti e dai ricercatori in protesta – scrivono i vertici locali del partito guidato da Nichi Vendola -.Lo faremo per sfiduciare questo governo, rabberciato su una maggiornanza di plastica e su un consenso che non esiste più. Un governo pusillanime che non ha il coraggio di confrontarsi con i soggetti sociali in carne ed ossa del Paese: studenti, docenti precari, cassintegrati e licenziati, giovani, terremotati e alluvionati, un’intera società in agitazione contro le scelte politiche di Berlusconi & co».

«SEL non ha dubbi: questo governo, anche se ottenesse la maggioranza, non ha nulla a che fare con la buona politica che merita il Paese – afferma Stefania Radici, dell’esecutivo regionale di Sinistra Ecologia e Libertà -. Un governo che ha prodotto leggi ingiuste che tolgono diritti ai lavoratori e privatizzano beni comuni come l’acqua, un governo che taglia risorse da destinare al welfare per finanziare guerre o grandi opere inutili, smantella il sistema pubblico d’istruzione e nega le pari opportunità, condanna il migrante non per quello che fa, ma per quello che è, è un governo putrido che ha fatto dell’Italia un paese in cui i diritti non sono garanzie in capo al cittadino ma sono privilegi e merce di scambio».

«Il 14 sarà il giorno in cui Messina alzerà la voce a difesa della democrazia e delle istituzioni repubblicane – conclude Stefania Radici – . Da quella piazza SeL dirà No a un Sindaco, così attaccato alle poltrone da ignorare la sentenza della Corte costituzionale che pone l’incompatibilità tra deputato regionale e sindaco di comuni con più di 20.000 abitanti; dirà No ad un Presidente della Provincia, accusato di concorso in truffa e falso per aver rilasciato attestati che certificavano qualifiche professionali di Umberto Bonanno (già presidente del Consiglio comunale peloritano) al fine di favorirlo in un concorso di Medicina del Lavoro al Policlinico; ed infine, dirà No ad un Governatore di Regione che, oltre ad essere coinvolto in un’inchiesta della Procura di Catania, governa abusivamente con una maggioranza diversa da quella con la quale è stato eletto».

Al sit-in che si terrà di fronte al Rettorato alle ore 9.30, organizzato dal Collettivo UniMe in Protesta, parteciperà anche la “Rete No Ponte”, portando in piazza i contenuti delle lotte “contro le grandi opere inutili e devastanti, per le infrastrutture prossime ai cittadini, per la messa in sicurezza dei territori, per trasporti pubblici efficienti e sostenibili. «La sfiducia a Berlusconi aprirebbe una nuova fase politica che potrebbe mettere in discussione l’iter per la costruzione del Ponte e, in generale, la politica delle grandi infrastrutture, delle emergenze e dei grandi eventi che dilapida enormi risorse pubbliche, senza portare vantaggi significativi in termini di occupazione, mentre arricchisce i pescecani dell’appalto pubblico – si legge nella nota trasmessa dai rappresentanti del gruppo -. E’ fondamentale la presenza di tutti per dare un segnale forte a questa città e a questo Governo».

Sarà presente anche l’Udu, Unione degli Universitari: «La situazione richiede un risveglio collettivo, una reazione pacifica e determinata, richiede la nostra discesa in piazza, studenti e cittadini, per porre fine al Governo Berlusconi che sta profondamente danneggiando paese e i giovani – si legge in un comunicato -. L’Udu, quindi, si rivolge a tutta la società civile, agli studenti e ai lavoratori che hanno animato l’opposizione sociale negli ultimi mesi e ai cittadini in lotta per difendere la dignità della propria esistenza. Dimostriamo in piazza, il 14 dicembre, che l’Italia è pronta al dopo-Berlusconi, a rinascere e riscattarsi, a prendere in mano il proprio destino e a costruire in prima persona una realtà migliore». (ER)

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