Vincitori e vinti del voto europeo in salsa messinese

Vincitori e vinti del voto europeo in salsa messinese

Vincitori e vinti del voto europeo in salsa messinese

lunedì 08 Giugno 2009 - 02:49

La soddisfazione di d'Alcontres (Cimino primo forzista), che tuona: «Vogliamo un messinese nella giunta regionale». Dormiveglia Pd, in forte calo rispetto alle amministrative. Silenzio in casa Mpa, terzo partito in città ma fuori dall'Europa. Superato l'Udc di Naro, che rilancia in campo nazionale: «E' finito il bipartitismo». Successo Italia dei Valori, Sonia Alfano: «Fondamentali i candidati indipendenti»

Alle quattro del mattino arriva l’ufficialità dei dati di lista e delle preferenze del voto dei messinesi per le Europee. Con esse arrivano anche le prime conferme, le ferite da leccare e i conti da regolare, con le solite, immancabili sorprese. Partiamo dal Pdl, il partito che, come nelle previsioni, ha raccolto la maggioranza dei consensi, grazie soprattutto alla spinta del premier Berlusconi, autentico mattatore di questa tornata elettorale. Dopo di lui il catanese Nino Strano, trascinato dalla totalità dell’ex An. Ma il dato più rilevante riguarda il duello tutto interno alla componente forzista del Pdl, con Michele Cimino, candidato dei -dissidenti- di Miccichè, più votato, seppur per una manciata di preferenze, rispetto al candidato del duo Castiglione-Alfano, Salvatore Iacolino (trend che pare trovare conferma anche in provincia). Un risultato che fa gonfiare il petto a Francesco Stagno d’Alcontres, che non fatica ad ammettere che in questa campagna elettorale si è ritrovato solo contro tutti. «Sono soddisfatto – commenta il deputato, uno dei più -svegli- in questa addormentata notte elettorale – soprattutto per il Pdl. E’ stato riconosciuto il mio impegno politico. Abbiamo lavorato tutti per Messina e la sua provincia. A questo punto chiediamo con più forza un posto nella giunta Lombardo, i vertici regionali non possono più ignorare questa richiesta che facciamo in base a dei numeri importanti».

Non si batte un colpo in casa Pd. Spente le luci della segreteria di Francantonio Genovese, cellulari spenti già intorno alle due per i vertici locali. Non fa fare salti di gioia il risultato della giovane Maria Flavia Timbro, che supera di poco i cinquemila voti. Ma a preoccupare, in casa Pd, è soprattutto il forte calo rispetto alle amministrative del 2008, quando Genovese, pur perdendo, raccolse con la sua coalizione il 38 per cento, risultato migliore in tutta la Sicilia per il centrosinistra. Oggi il Partito Democratico non arriva al 24 per cento, appare -stanco- in campagna elettorale, e si affida al carisma della sola Rita Borsellino, che fa bene quasi ovunque, superando in qualche sezione anche lo strapotere di Berlusconi. A questo punto l’attesa nella segreteria palermitana è concentrata sulla possibilità o meno che scatti il secondo seggio per Crocetta, sindaco -antimafia- di Gela.

Ricca di spunti la sfida per il terzo gradino del podio tra Mpa e Udc, che ha visto in campo anche il duello tra i due candidati messinesi più quotati, Carmelo Lo Monte e Giuseppe Naro. Le sfide hanno avuto risultati opposti. A livello partitico, infatti, l’Mpa ha fatto registrare una importante crescita, sfondando in città il muro dell’11 per cento, con l’Udc che si ferma appena sotto la soglia. Il faccia a faccia tra i due parlamentari, invece, vede vincitore Naro con oltre 6mila voti, mentre Lo Monte si ferma a poco più di 5mila. Bene il governatore regionale Raffaele Lombardo con oltre 6mila preferenze, così come un successo è stato il dato in provincia per gli autonomisti, che superano, per il momento, il 16 per cento (l’Udc non arriva al 13). Tra i due partiti che con le ultime vicende politiche hanno dimostrato di non amarsi più potrebbe adesso nascere un ulteriore motivo del contendere, con sullo sfondo il ruolo di terza forza rispetto a Pdl e Pd. Naro non commenta i dati locali ma si sbilancia sul risultato nazionale: «Pdl e Pd arriveranno forse al 60 per cento, questo significa che è finita l’era del bipartitismo».

Assodato che Rifondazione e Sinistra e Libertà avrebbero fatto bene a -sposarsi- anziché spartirsi una percentuale che avrebbe portato la sinistra in Europa, il vero boom lo fa Italia dei Valori, che confermando il trend nazionale, dallo 0,74 per cento delle amministrative 2008 passa ad un sorprendente 6,82 per cento (attualmente al 5,41 in provincia). All’entusiasmo di Di Pietro e Orlando per l’8 per cento nazionale fa eco quello di Sonia Alfano (1598 voti a Messina), che a Tempostretto dichiara: «Questo risultato in Sicilia è riconducibile anche al valore dei candidati indipendenti. Il partito dovrà tenere conto di questi numeri nelle sue scelte future».

S.Caspanello – E.Rigano – A.Pepe

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