Il rischio è di perdere aree destinate all'interesse pubblico per il solo beneficio della solita speculazione edilizia
Speculazione edilizia? No, grazie. Messina ne ha abbastanza. Di fronte al nuovo, concreto rischio dell’ennesima colata di cemento (si parla di milioni di metri quadrati), il sindaco Giuseppe Buzzanca scende in campo in prima persona e preannuncia ricorso contro il pronunciamento del Consiglio regionale dell’urbanistica, che ha bocciato i provvedimenti presi il 5 marzo scorso dal commissario Gaspare Sinatra.
Con i poteri del consiglio comunale, infatti, Sinatra revocava la delibera predisposta il 17 ottobre dal commissario ad acta Antonio Garofalo, giunto appositamente da Palermo, che reiterava i vincoli al Prg. Questi ultimi, in soldoni, riguardano aree espropriate dal Comune per realizzare servizi e infrastrutture di interesse pubblico. Garofalo aveva reiterato i vincoli per poi lasciare in consegna tutto a Sinatra, il quale il 5 marzo avrebbe esitato nuovi provvedimenti. La variante si componeva degli elaborati predisposti dal Dipartimento Pianificazione Urbanistica: norme tecniche di attuazione – variante; regolamento edilizio – variante; elaborati relativi al monitoraggio dell’attività edilizia e dei servizi nel periodo 1996-2007 ed i piani stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico, relativi al territorio del Comune di Messina.
Provvedimenti bocciati in blocco da Palermo: annullandoli, il CRU ha di fatto posto le basi per la decadenza dei vincoli e, potenzialmente, per un nuovo sacco edilizio. Buzzanca preannuncia ricorso e, su invito dei capigruppo del consiglio comunale, impugnerà la decisione al Tar. La città, ancora una volta, attenderà di conoscere il suo futuro dalla giustizia amministrativa.