Lavoratori Aram: si apre uno spiraglio su stipendi e futuro occupazionale

Lavoratori Aram: si apre uno spiraglio su stipendi e futuro occupazionale

Rosaria Brancato

Lavoratori Aram: si apre uno spiraglio su stipendi e futuro occupazionale

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giovedì 08 Agosto 2013 - 12:44

Due assessori regionali hanno garantito entro fine mese il pagamento dell'80% degli arretrati. Quanto al futuro i lavoratori Aram potranno confluire nel Ciapi di Priolo. E' quanto emerso dall'incontro di oggi tra il presidente della Commissione Ars Formazione e lavoro Marcello Greco ed una delegazione di dipendenti.

Loro sono quelli che lavorano. Perché al di là di inchieste e leggende metropolitane se i corsi di formazione, nel bene e nel male, sono andati avanti è anche grazie a chi il suo lavoro l’ha sempre fatto e adesso, sotto le macerie sta vedendo il suo futuro e gli stipendi arretrati. Sono 104 i dipendenti Aram nelle sedi siciliane, più di 50 a Messina e reclamano dalle 18 alle 20 mensilità. La Regione ha chiuso i rubinetti da tempo, sospendendo i finanziamenti ad un Ente travolto da indagini della procura e della Corte dei conti. Con gli accreditamenti bloccati gli impiegati sono rimasti senza stipendio e, dopo l’inchiesta che ha portato all’arresto di Elio Sauta, anche senza certezze sul futuro.

Oggi, a conclusione di una serie di incontri avuti anche a Palermo, il presidente della V Commissione Formazione e lavoro dell’Ars, Marcello Greco, ha spiegato ad un gruppo di dipendenti quali sono gli impegni che la giunta Crocetta ha preso e che dovrebbero diventare realtà quanto prima.

“La nostra situazione è gravissima, e dire che siamo in mezzo ad una strada non rende neanche l’idea- ha detto l’ex consigliere comunale Tanino Caliò, dipendente dell’Aram- Si sta aprendo uno spiraglio e noi vogliamo sapere esattamente cosa sarà di noi dal 2 settembre, al rientro dalla pausa. Vogliamo notizie degli stipendi arretrati, della nostra futura collocazione”.

I punti sono diversi e nella recente seduta di Commissione il problema è stato posto all’attenzione di due assessori, Nelli Scilabra ed Ester Bonafede (Formazione e Lavoro), chiamate a dare risposte sia sul destino dei dipendenti Aram che sulle somme reclamate da mesi ma congelate insieme ai finanziamenti.

“Sia la Scilabra che la Bonafede hanno garantito che tra fine agosto ed i primi di settembre sarà pagato dalla Regione l’80% delle somme spettanti al personale. Queste dichiarazioni sono state messe a verbale anche se è chiaro che occorre verificare la copertura finanziaria- ha spiegato il presidente della Commissione Ars Marcello Greco che sta seguendo la vicenda- Questi arretrati saranno pagati direttamente ai lavoratori degli Enti che si trovano nella vostra stessa situazione”.

Resta da capire il “come”, visto che finora i finanziamenti venivano versati nel conto corrente dell’Ente, cui spettava il successivo passaggio, quello verso i lavoratori. Durante l’incontro sono emerse anche soluzioni concretizzabili in tale senso, come avvenuto nel 2010 per il Cefop quando fu nominato un funzionario pagatore che si occupò esclusivamente degli stipendi arretrati, garantendo così i lavoratori. C’è poi il capitolo “futuro”, perché il pianeta formazione in Sicilia è ormai in fase di smantellamento e Aram, Lumen ed Ancol, dopo le inchieste hanno visto revocarsi tutti gli accreditamenti.

“L’Aram attualmente è sospeso, non c’è una revoca- ha continuato Greco- nel linguaggio usato dal Dipartimento “è in malattia”, ma noi ci stiamo impegnando per salvaguardare i posti di lavoro. Ovviamente non parlo dei lavoratori in esubero, per i quali comunque stiamo cercando di fare il possibile, né agli Enti non in regola. In entrambi i casi, sia per i pagamenti che per l’occupazione si può fare ben poco. Se dal 2008 improvvisamente per un progetto con 10 amministrativi ne spuntano 40, io posso fare il possibile, ma è chiaro che c’è un esubero….”.

La soluzione per i dipendenti Aram è stata trovata in sede di Commissione e approvata anche dall’assessore Scilabra. I lavoratori transiteranno nel Ciapi di Priolo, restando nelle sedi d’appartenenza e completando i corsi che ancora sono attivi. Sarà il Ciapi a provvedere all’organizzazione delle attività, riassorbendo appunto i futuri ex Aram. Per i dipendenti il futuro è un’ombra, perché dal 2 settembre non sanno neanche dove “fisicamente” presentarsi. La sede di viale Principe Umberto è sotto sequestro ma i magistrati hanno detto che sarà possibile effettuare regolarmente i corsi. Il problema è che anche sotto il profilo organizzativo la situazione è caotica, con la Regione che ha tagliato fondi, congelato il pregresso e anche la comunicazione delle ferie, così come della data di ripresa non è stata fatta. Da avvocato, più che da politico, Marcello Greco ha spiegato che in tutta la Sicilia molti lavoratori hanno intanto intrapreso la strada del decreto ingiuntivo, che è un “documento” che in tempi di promesse politiche vale molto più di tante parole.

A fine riunione il presidente ha fissato la prossima seduta di Commissione per martedì 10 settembre, invitando tutti i lavoratori ed i rappresentanti sindacali per verificare sia quanto fatto sul percorso degli stipendi arretrati che sul fronte rioccupazione. In quella sede i sindacati potranno anche presentare soluzioni fattibili e alternative per riuscire a far sì che la Regione possa pagare gli stipendi direttamente al personale senza passare dai conti degli Enti, coinvolti a vario titolo in inchieste o contenziosi. Il problema in futuro non ci sarà più dal momento che il nuovo piano formativo prevede due conti correnti: uno per l’Ente organizzatore ed uno per il personale dipendente.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. Dopo la riforma CENTORRINO-LOMBARDO, solo chi ignora i meccanismi di un BILANCIO di PREVISIONE regionale, poteva non sapere la fine, oramai segnata, della FORMAZIONE PROFESSIONALE. I sindacati, conoscendo bene quei meccanismi, in particolare CGIL, CISL e UIL, da quel momento sono scappati a gambe levate dalla gestione diretta degli enti di formazione. Dedicai molti commenti nel 2010 e 2011, criticando aspramente CENTORRINO per quella riforma, per quel colpo basso di non destinare nessun intervento specifico di spesa del bilancio regionale, ma di legare le sorti della formazione alla sola copertura finanziaria dei fondi europei. Tutti sapevono tutto, tranne i formatori, sempre pronti a credere all’asino che vola, in questo caso al politico di turno (RE SARO), salvatore della formazione, in cambio di voti nelle urne.

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  2. puzza di bruciato 8 Agosto 2013 14:27

    L’importante ke a pagare siano gli inquisiti ben vengano tutte le soluzioni …

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  3. Perchè debbono godere di questi privilegi?
    Quali sono i meriti tanto speciali?
    I dipendenti della Birra Messina stanno ancora manifestando.
    E’ difficile capire che questi signori con il loro silenzio hanno permesso quello che sin qui sembra illecito arricchimento per non dire altro.
    Io ho voglia di sudare il sig. Greco perchè non si occupa e preoccupa di me?

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  4. MessineseAttento 9 Agosto 2013 00:16

    I lavoratori DEVONO spiegare il motivo per cui non hanno denunciato, in via ufficiale e non ufficiosa, la mancata erogazione dei primi 3/4 stipendi, arrivando a ben 20 mensilità di passivo.
    Si ricordino che le loro paghe sono costituite da soldi pubblici, quindi hanno l’obbligo di spiegare alla magistratura il motivo della mancata denuncia a tempo debito.
    Con questo non voglio evidenziare male fede da parte dei formatori, ma solo la necessità di conoscere le cause di questo comportamento anomalo.

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  5. La tua, si capisce, è una domanda retorica. IL PERCHE’ SI INTUISCE e non si tratta di “malafede” anzi qua siamo al fideismo di scambio….

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  6. montalbanosono 9 Agosto 2013 07:16

    con quale criterio sono stati assunti???? Hanno taciuto tutte le malefatte dei loro compari anke quella ke nn veniva pagato loro lo stipendio e adesso dovremmo accollarceli noi? Erano compiacenti e complici nessuna pietà x loro vadano a kidere ai loro padroni e se magari qualke politico la smette di interessarsi a loro c farebbe piu bella figura a buon inteditor….

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