Processo "Miramare", condanna-bis per il sindaco sospeso Falcomatà

Processo “Miramare”, condanna-bis per il sindaco sospeso Falcomatà

Redazione

Processo “Miramare”, condanna-bis per il sindaco sospeso Falcomatà

Tag:

mercoledì 09 Novembre 2022 - 07:54

Un anno di reclusione inflitto al primo cittadino (un anno e 4 mesi in primo grado), 6 mesi di reclusione agli altri imputati (prima condannati a un anno)

REGGIO CALABRIA – Condanna ritoccata verso il basso, ma per il sindaco Giuseppe Falcomatà e gli altri imputati è stata condanna anche in secondo grado di giudizio nel “processo Miramare”.

Un anno al sindaco sospeso, 6 mesi agli altri imputati

Il verdetto d’appello con cui il primo cittadino – sospeso – di Reggio Calabria viene nuovamente condannato, stavolta non più a un anno e quattro mesi ma a un anno di reclusione, è arrivato a neanche un anno di distanza dall’esito davanti al Tribunale reggino, e però dopo oltre 10 ore d’attesa del pronunciamento dei magistrati della Corte d’appello, riunitisi in camera di consiglio.
Gli imputati hanno atteso in aula la lettura del dispositivo da parte del presidente Lucia Monica Monaco (a completare la composizione della Corte, i giudici Antonino Laganà e Concettina Garreffa).

Falcomatà è stato dunque condannato a un anno; e seppure quantitativamente inferiore rispetto al primo grado, anche stavolta è il verdetto più pesante.
Gli altri imputati sono stati tutti condannati alla metà, cioè a sei mesi di reclusione
(in primo grado, erano stati condannati a un anno di carcere): si tratta del segretario comunale dell’epoca Giovanna Acquaviva, dell’ex vicesindaco (oggi all’opposizione) Saverio Anghelone, degli allora assessori Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Patrizia Nardi e Armando Neri, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti, dell’ex dirigente Maria Luisa Spanò e dell’amico di Falcomatà e presidente dell’associazione “Il sottoscala” – cui venne temporaneamente assegnato il Miramare senza preventivo bando di gara – Paolo Zagarella.

Altri 12 mesi di sospensione dall’incarico

Adesso un ulteriore periodo di sospensione dagli incarichi rispettivamente ricoperti in precedenza – sempre per la durata di dodici mesi – attende Giuseppe Falcomatà e gli altri imputati condannati ieri in seconda istanza, ai sensi della “legge Severino”.

Verso un’impugnazione corale in Cassazione

La sentenza “brucia” di fatto gli effetti della prescrizione, che altrimenti sarebbe forse intervenuta già nel gennaio prossimo. Da capire adesso quali potranno essere le ricadute sul futuro politico del giovane sindaco sospeso e delle stesse amministrazioni comunale e metropolitana, dopo la sentenza del 19 novembre 2021, governate fin qui da sindaci facenti funzioni – Paolo Brunetti e Carmelo Versace rispettivamente – scelti pochi minuti prima della condanna di Falcomatà in primo grado.

Anche se naturalmente per ogni determinazione ‘ufficiale’ in questo senso occorrerà attendere il deposito delle motivazioni, par di capire che si vada a grandi falcate verso un’impugnazione generale anche davanti alla Corte di Cassazione. «Cosa farò? Niente… In questi mesi mi sembra che la città abbia retto bene il colpo. Adesso si tratterà di resistere ancora un po’», sono suonate le prime dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Falcomatà dopo la condanna anche in seconda istanza. E l’amministratore ha tenuto a ringraziare i suoi legali Marco Panella e Gian Domenico Caiazza – quest’ultimo, presidente dell’Unione delle Camere penali – per il lavoro svolto.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007