Politica

“Processo Miramare”, la Fiamma: soddisfazione per l’assoluzione di Angela Marcianò

REGGIO CALABRIA – Una vittoria anche per loro. Questo è, secondo la Fiamma tricolore e il suo portavoce provinciale Giuseppe Minnella, l’assoluzione dell’ex assessore comunale ai Lavori pubblici Angela Marcianò, che anche dalla Fiamma fu supportata in occasione della sua “corsa a sindaco” del settembre 2020.

«Una nostra vittoria»

Il proscioglimento, affermano dalla Fiamma tricolore, «è una nostra rivincita. Sostenuto sempre e solo persone perbene! Se altre segreterie di partito, all’indomani di altre sentenze d’appello che hanno condannato i loro rei rappresentanti, hanno potuto manifestare, evidentemente sotto l’effetto di sostanze che intendono legalizzare, il loro disappunto su alcune norme dell’ordinamento italiano, nella fattispecie il reato di abuso d’ufficio, anziché condannare la condotta criminale dei loro rappresentanti istituzionali, questa segreteria provinciale del Movimento Sociale Italiano – Fiamma Tricolore non può che esprimere la propria soddisfazione per l’assoluzione con formula piena della professoressa Marcianò.

La stessa, infatti – prosegue Minnella –, dopo la denuncia per l’illegittimo affidamento del Miramare presentata dal compianto Enzo Vacalebre, ha contribuito a far luce su una vicenda che descrive appieno il modus operandi della Sinistra e che rappresenta per la città una immane vergogna con un’Amministrazione “titolare” che sta scontando trenta mesi di sospensione», sindaco sostituito da due facenti funzioni, riflette Minnella, «che nessuno ha eletto e nominati da un condannato».

Fiamma: noi rispettosi della Giustizia, chi raccoglie firme no

Soprattutto, «in questi due anni abbiamo preferito il silenzio su quella condanna di primo grado della professoressa, noi sì – evidenzia ancora Fiamma tricolore – rispettosi della Giustizia e delle leggi sempre e non a “condanne alterne” come solito ad alcuni tetri personaggi». Riferimento che la Fiamma estende alle raccolte di firme d’amministratori pubblici di questi giorni, volta a supportare quelli condannati in secondo grado di giudizio proprio nel “processo Miramare”.