Processo 'Xenia', in appello chiesti 10 anni e 5 mesi per Mimmo Lucano

Processo ‘Xenia’, in appello chiesti 10 anni e 5 mesi per Mimmo Lucano

Redazione

Processo ‘Xenia’, in appello chiesti 10 anni e 5 mesi per Mimmo Lucano

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mercoledì 26 Ottobre 2022 - 15:00

Le richieste della Procura generale sono inferiori alla condanna rimediata in primo grado dall'ex sindaco di Riace. Invocata la condanna pure per altri 15

REGGIO CALABRIA – La Procura generale di Reggio Calabria ha chiesto la condanna a 10 anni e 5 mesi di carcere per Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace e principale imputato del processo Xenia, nato da un’inchiesta della Guardia di finanza sulla gestione dei progetti di accoglienza dei migranti nel piccolo centro interno della Locride.
Al momento della requisitoria e della formulazione delle richieste dell’accusa, Lucano non era in aula.

Richieste inferiori alla condanna in primo grado

Mimmo Lucano
L’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano

Davanti alla Corte d’Appello di Reggio, presieduta da Giancarlo Bianchi, si è conclusa la requisitoria dei sostituti procuratori generali Adriana Fimiani e Antonio Giuttari che hanno chiesto per Lucano una pena inferiore rispetto a quella inflitta dal Tribunale di Locri che lo aveva condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione. In sostanza, la Procura generale ha chiesto l’assoluzione per un capo di imputazione e la prescrizione per due capi.
I reati contestati all’ex sindaco di Riace sono associazione per delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio. Il processo è nato da un’inchiesta della guardia di finanza sul “modello Riace”. A Lucano, che nel 2018 trascorse un breve periodo agli arresti domiciliari e circa un anno al divieto di dimora nel Comune di Riace, vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, peculato, falso e abusi d’ufficio.

Chiesta la condanna pure per altri 15 imputati

Dopo aver ricostruito gli elementi di prova e dopo aver ritenuto inutilizzabili alcune intercettazioni telefoniche, i due sostituti pg hanno chiesto la condanna anche per altri 15 imputati. Per due è stata chiesta l’assoluzione. La Corte d’Appello nella precedente udienza aveva ammesso l’acquisizione agli atti del processo, con il parere favorevole della pubblica accusa, della perizia redatta dal consulente della difesa Antonio Milicia che, su incarico dei legali di Lucano, ha trascritto il contenuto di 5 intercettazioni.
Il processo riprenderà il 30 novembre.

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