Energy power cluster, l'innovazione per resistere alla crisi economica

Energy power cluster, l’innovazione per resistere alla crisi economica

Energy power cluster, l’innovazione per resistere alla crisi economica

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venerdì 19 Dicembre 2014 - 11:25

L’iniziativa ha consentito di attivare e sperimentare un modello di cooperazione tra gli organismi del territorio impegnati nella promozione dell’innovazione: la sinergia tra Università, CNR, associazioni imprenditoriali e centri di supporto si rivela essenziale per realizzare azioni di trasferimento tecnologico e creare imprese ad alta tecnologia

Avviato nel 2012, il progetto E.P.C. – Energy Power Cluster è stato realizzato dal partenariato composto da: Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia “Nicola Giordano” del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Messina (CNR ITAE), Università degli Studi di Messina, Confindustria Messina, Comonext il Parco Scientifico Tecnologico di Como e Innova BIC di Messina, giunge al termine. Un percorso che, guardando agli attuali scenari di mercato, che rendono indispensabile rinnovarsi innovando, ha puntato sull’innovazione come essenziale fattore di sviluppo, per la competitività delle Imprese, per il rilancio dell’economia, per la ripresa dell’occupazione.

Momento conclusivo del progetto il convegno “Innovazione e Impresa: Strategie e Opportunità. L’esperienza del progetto Energy Power Cluster”, svoltosi questa mattina, presso la sede dell’Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia “Nicola Giordano” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR ITAE).

Ad introdurre i lavori, moderati da Antonino Amadore, redattore regionale del Il Sole 24 ore, l’Ing. Salvatore Freni, Direttore dell’Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia “Nicola Giordano”, che ha sottolineato come «l’innovazione sia l’unica strada per resistere alla crisi economica, e i centri di ricerca, che sviluppano sistemi a maggiore efficienza tecnologica devono operare sempre più sinergia con le imprese», mentre la Prof.ssa Daniela Baglieri, Prorettore all’Innovazione e al Trasferimento Tecnologico dell’Università degli Studi di Messina, si è soffermata sulle modalità messe in atto dall’ateneo per incentivare l’innovazione, puntando sulla cultura brevettuale e promuovendo reti tra atenei e distretti produttivi.

Ad illustrare i risultati del progetto, sviluppatosi principalmente su due azioni, la promozione e il supporto alla creazione nel territorio siciliano di nuove imprese ad alta tecnologia, basate sui risultati della ricerca, e la divulgazione e conoscenza presso le imprese, tramite incontri diretti e focalizzati, delle tecnologie energetiche disponibili, risultanti dalle attività di ricerca e sviluppo svolte all’interno degli enti pubblici di ricerca del territorio, CNR ed UniMe, indicando anche le loro possibili applicazioni sui manufatti o nei processi produttivi aziendali, il dott. Agatino Nicita del CNR ITAE.

L’iniziativa ha consentito di attivare e sperimentare un modello di cooperazione tra gli organismi del territorio impegnati nella promozione dell’innovazione: la sinergia tra Università, CNR, associazioni imprenditoriali e centri di supporto si rivela essenziale per realizzare azioni di trasferimento tecnologico e creare imprese ad alta tecnologia.

Destinatarie dirette delle azioni, finanziate dal Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito del Programma RIDITT [Rete Italiana per la Diffusione dell’Innovazione ed il Trasferimento Tecnologico], sono state imprese appartenenti al sistema produttivo della Nautica, nella provincia di Messina e in altre provincie siciliane, e imprese appartenenti alla filiera dell’Abitare, situate nella provincia di Como.

Alcuni dati riguardati le attività svolte in Sicilia: 78 imprese contattate, 59 intervistate e 43 visitate. Lo scopo di questa attività d’ indagine presso le imprese della nautica è stato quello di rilevare il loro fabbisogno di innovazione per migliorare i prodotti o il processo produttivo.

Sono stati effettuati, inoltre, alcuni audit tecnologici presso 12 imprese, sempre operanti nel settore della nuatica, al fine di verificare la possibilità di applicare su loro prodotti nuove tecnologie energetiche.

10 le idee d’impresa selezionate nell’ambito del progetto, tramite il bando “Start 2 go”. Una di esse, la Aercem, si è distinta tra le migliori 17 Start up nell’ambito in una competizione a livello nazionale. Ad illustrare il progetto, che intende innovare nel settore dell’edilizia, l’Ing. Ernesto Gugliandolo.

Durante il convegno inoltre sono stati approfonditi metodi e modelli per facilitare e veicolare l’innovazione nelle nostre imprese, in particolare in quelle micro e piccole, e gli strumenti di finanza alternativa, rispetto ai fondi pubblici ed ai finanziamenti bancari, disponibili per realizzare progetti innovativi.

Su innovazione e sviluppo, è intervenuto Gianni Lorenzoni, professore presso la Facoltà di Economia dell’Università di Bologna, che si occupa da numerosi anni di Strategia Aziendale, con particolare riferimento al tema delle relazioni tra imprese, studiando le condizioni che ne favoriscono lo sviluppo. È stato tra i promotori di AlmaCube, l’incubatore di imprese dell’Università di Bologna, fondato assieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e la Fondazione Alma Mater, con l’obiettivo di promuovere e supportare l’imprenditorialità nel sistema locale universitario.

Su finanza e innovazione i contributi del professore Arturo Capasso, professore ordinario di Corporate Governance nell’Università del Sannio di Benevento, docente di Valutazione di Imprese nell’Università di Napoli Federico II e docente di Private Equity e Venture Capital alla Luiss Business School, membro del consiglio di amministrazione di Vertis SGR, società di venture capital che investe in start-up e PMI nelle regioni del Sud Italia e che gestisce due fondi: Vertis Venture, per investimenti in aziende ad alta intensità di ricerca nella fase iniziale, e Vertis Capital, che investe in imprese consolidate.

Di crowdfunding, nuovo strumento per finanziare imprese innovative, ha parlato l’ingegnere Matteo Baracani, valutatore di progetti per la Commissione Europea nell’ambito del 7° Programma Quadro e HORIZON2020, che si occupa di progetti di innovazione e trasferimento tecnologico, svolgendo la propria attività presso il Politecnico di Milano, il Centro Volta e il Parco Scientifico ComoNExT, dove tuttora coordina progetti di sviluppo con start-up, imprese e centri di ricerca.

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