Uno spot sul “vademecum” in caso di maremoto

Uno spot sul “vademecum” in caso di maremoto

Uno spot sul “vademecum” in caso di maremoto

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lunedì 04 Luglio 2011 - 13:54

Lo hanno presentato il sindaco Buzzanca e l’esperto Antonio Rizzo, dopo la “Settimana della sicurezza” di maggio. Ecco i consigli utili in caso di tsunami

Dopo l’esercitazione e le simulazioni realizzate nell’ambito della seconda settimana della sicurezza, è stato prodotto un video-spot sul rischio maremoto e sulle norme comportamentali di evacuazione. Stamani a palazzo Zanca, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Giuseppe Buzzanca ne ha illustrato i contenuti con l’esperto per le attività di protezione civile, ing. Antonio Rizzo, e lo staff Protezione Civile sulle norme di comportamento per il “Rischio maremoto”. Nel corso dell’esercitazione Messina 2011, lo ricordiamo, si è sviluppata un’intera giornata dedicata alle tipologie di intervento di soccorso della popolazione dal mare nella zona di Capo Peloro, a seguito di un’onda anomala di maremoto, con l’intervento dei mezzi navali della Guardia Costiera, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e del gruppo navale della Polizia Municipale, coordinati dall’Autorità Marittima della Navigazione dello Stretto. Simulazioni sono state effettuate in fase sperimentale presso la Base della Marina Militare a S. Raineri, dove si sono attuate, alla presenza del comandante del distaccamento Marina Militare Santo Le Grottaglie, alcune prove di evacuazione da edifici con simulazione di maremoto.

Alla conferenza stampa ha partecipato anche il responsabile del VTS Matteo Lo Presti. Un maremoto è una sequenza di onde molto lunghe che si genera nel mare e che si propaga a grande velocità. Approssimandosi alle aree costiere, le onde diminuiscono di velocità e di lunghezza, mentre aumentano progressivamente di altezza, finchè si riversano sulla costa con effetti spesso devastanti. I maremoti possono generarsi a causa di terremoti sottomarini, di eruzioni vulcaniche sottomarine o di frane che avvengono o si riversano nel mare. Se si avverte un terremoto, se si osserva un’eruzione esplosiva vicino ad un vulcano, se si nota una grossa frana che si riversa in mare, o il ritiro improvviso e non giustificato del mare della costa. Se si è a riva, vicino una spiaggia, il video ricorda che e come allontanarsi immediatamente, dirigendosi verso zone più elevate; più si è in alto, meno è probabile che l’onda ci possa raggiungere e travolgere. Se si è in barca, uscire immediatamente e prendere il largo verso fondali più profondi; gli effetti del maremoto si verificano in area costiera, al largo le stesse onde possono non essere avvertibili.

Intanto, a conclusione del corso–seminario che è stato promosso dalla Polizia Municipale il 7 e 14 giugno, per le operazioni di sicurezza per la incolumità privata e pubblica in caso di frane e smottamenti, stamani a palazzo Zanca sono stati consegnati gli attestati. In particolare il corso ha approfondito le possibilità ed i limiti contenuti nel Codice della Strada. A consegnare i 13 attestati ad altrettanti dipendenti comunali sono stati il sindaco Buzzanca ed il comandante del Corpo, Calogero Ferlisi.

Un commento

  1. leonardo santoro 4 Luglio 2011 14:33

    Apprezzo la lodevole iniziativa che rispolvera, dandone risalto, l’iniziativa istituzionale attuata già dal 2005 dal Dipartimento regionale della protezione civile – servizio sismico regionale.
    Le norme comportamentali per i maremoti, assieme ad una serie di modelli di piani speditivi a disposizioni delle amministrazioni comunali sono disponibili dal 2005 al seguente indirizzo:
    http://www.regione.sicilia.it/presidenza/ProtezioneCivile/documenti/documenti/man_comport.pdf
    Le norme comportamentali sono state diffuse in tutte le scuole che hanno collaborato nel 2007 al progetto nazionale “edurisk” e distribuite in diversi eventi pubbici a cui sono stati invitati i sindaci di tutti i comuni costieri della sicilia.
    Adesso l’auspicio è che l’iniziativa non rimanga relegata altri 6 anni in qualche cassetto ma diventi efficace attraverso l’attuazione di un reale sistema di early warning sulle coste siciliane. progetto fino a qualche anno addietro poco condiviso, nonostante le iniziative regionali siciliane, dal dipartimento nazionale della protezione civile.
    Il reale problema oggi è la competente individuazione dei tratti di coste e le infrastrutture costiere effettivamente a rischio. attività questa non delegabile a singole iniziative locali pur caratterizzate da buona volontà.

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