Torrente Savoca a rischio esondazione, Cateno De Luca presenta una denuncia

Torrente Savoca a rischio esondazione, Cateno De Luca presenta una denuncia

Giusy Briguglio

Torrente Savoca a rischio esondazione, Cateno De Luca presenta una denuncia

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mercoledì 05 Febbraio 2014 - 12:13

Non sono bastati i solleciti, le conferenze dei servizi né l’incontro con il Prefetto per trovare un accordo sulla messa in sicurezza dei torrenti della provincia jonica. Il primo cittadino di Santa Teresa, di fronte all’indifferenza generale degli enti, ha deciso di presentare una denuncia cautelativa nei confronti di Provincia, Genio Civile, Protezione Civile, Demanio, Cas, Ministero dell’Ambiente

La messa in sicurezza nella provincia jonica è un argomento che non passa mai di moda, se ne torna a parlare ciclicamente, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo un oceano: di parole, di promesse, di proclami. Di azioni, purtroppo, poche e in verità anche di intenzioni. Nell’occhio del ciclone è finito ancora una volta il torrente Savoca a rischio esondazione, un rischio di cui si parla da anni, ma per il quale non è stato fatto nulla. Forse perché non è successo l’irreparabile, non ancora almeno. Gli eventi meteorologici che si sono abbattuti nella provincia hanno aumentato le preoccupazioni, evidentemente sottovalutate dagli enti preposti alla messa in sicurezza. Ma anche sulle responsabilità si è fatta un po’ di confusione, ché di enti preposti ce ne sono tanti e nessuno. Un anno fa, infatti, un accordo siglato tra la Regione e l’Esa avrebbe dovuto mettere un punto definitivo alla questione “torrenti insicuri”, ma successivamente i termini dell’accordo stesso sono cambiati: l’Esa avrebbe svuotato i torrenti, ma con i soldi dei comuni per il mantenimento dei mezzi. Dopo i solleciti e le richieste, l’ultimo atto del sindaco di Santa Teresa Cateno De Luca, è stata la presentazione nella giornata di ieri di una denuncia cautelativa nei confronti di Provincia, Genio Civile, Protezione Civile, Demanio, Cas, Ministero dell’Ambiente, inviata alla Procura della Repubblica e per conoscenza al Prefetto di Messina Stefano Trotta in cui si fa una ricognizione delle conferenze dei servizi tenutesi tra il 2011 e il 2013 e si portano gli enti a conoscenza della situazione attuale del torrente in questione, il cui alveo è arrivato a un livello tale da far preoccupare la comunità di Santa Teresa e Furci Siculo. Un pericolo da scongiurare a tutti i costi, la rottura degli argini potrebbe mettere a rischio oltre all’incolumità dei cittadini anche le infrastrutture che insistono in quella zona: l’attraversamento degli acquedotti Alcantara-Messina, la linea ferrata Catania-Messina, la Statale 114 e l’autostrada Catania-Messina.

“Se qualcuno mi mette per iscritto che, stante la confusione e i Ponzio Pilato, io posso intervenire con ordinanza sindacale, bene – ha affermato De Luca -, se no, attendiamo i tempi della redazione del progetto, cosa che stiamo facendo, che esca un bando di finanziamento, cosa che auspichiamo, che otteniamo il relativo finanziamento, cosa che ci impegneremo a fare, che vengano appaltate le opere e vengano realizzate. Se tutto procede bene, tra tre anni il problema potrà essere risolto. E nel frattempo?”.

La richiesta del primo cittadino di Santa Teresa è sostanzialmente quella di ricevere pieno potere per decidere come risolvere personalmente l'emergenza torrenti, sulla quale per il momento c’è un’unica certezza, che non riguarda solo il torrente Savoca e che non può più attendere.

Giusy Briguglio

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