La metà degli assegnatari non paga. Accordo da 165mila euro con un'attività commerciale
Arisme gestisce circa 1000 alloggi, tra quelli trasferiti dall’Iacp e quelli acquistati con i diversi fondi di finanziamento e poi assegnati. Poi 17 botteghe (categoria C1 e C3) e 4 studi professionali (categoria A10) in diversi condomini. Infine si occupa dei palazzi ex Iacp, interamente di proprietà del Comune di Messina ed occupati da assegnatari.
La gestione comporta rilevanti esborsi finanziari, per la manutenzione e per le spese condominiali alle quali troppo spesso gli assegnatari non fanno fronte. A.Ris.Mè provvede a stipulare i contratti di locazione con i nuovi assegnatari e rinnovare quelli con gli assegnatari provenienti dallo Iacp. Inoltre si occupa dell’incasso dei canoni di locazione, all’importo stabilito dalla normativa (da 52 a 208 euro mensili in base al reddito), provvedendo all’emissione della bollettazione, per complessivi 1000 immobili.
“La metà non paga”
“Purtroppo – scrive il vicesindaco Salvatore Mondello nella sua relazione annuale – si riscontra una grave insolvenza da parte degli assegnatari per circa il 50%, e nel 2024 l’agenzia ha dato impulso, con il regolamento per le morosità ed in sinergia con i legali iscritti nell’albo dei fiduciari, azione di recupero del credito coatto. È stata promossa l’attività di recupero crediti su tutto il patrimonio immobiliare, con l’inoltro di circa 500 diffide extragiudiziali e messa in mora e con la sottoscrizione di circa 150 piani di rientro, a copertura del mancato versamento dei canoni di locazione e degli oneri condominiali”.
Transazione da 165mila euro con un’attività commerciale
“Recentemente, in particolare, è stato perfezionato un accordo transattivo nei confronti di un’attività commerciale debitrice e, con la sottoscrizione del piano di rientro, l’Agenzia potrà recuperare il credito di oltre 165mila euro”.
Quote condominiali e manutenzioni
La morosità riguarda anche le quote condominiali “e causa gravi problemi nella gestione dei vari condomini, in particolare quelli provenienti dallo Iacp, nei quali le note vicende di disservizi (ascensori spesso non funzionanti, luce non pagata, ecc.) spesso sono causa dell’impossibilità da parte degli amministratori di fare fronte, per mancanza di fondi, alle esigenze del condominio, pregiudicando i condomini in regola con i pagamenti” – prosegue Mondello.
Così A.Ris.Mè deve intervenire caricandosi costi e spese di competenza dei condomini. “Dal 2025 si continuerà ad intervenire anche su tale questione, procedendo all’azzeramento dei debiti maturati, concordando piani di dilazione, e predisponendo il pagamento fisiologico da parte di A.Ris.Mè delle quote condominiali non onorate dai morosi. L’agenzia si è attivata anche per il recupero degli alloggi occupati sine titulo, preliminarmente mediante accertamenti effettuati da parte degli agenti di polizia municipale con contestuale denunzia alle autorità competenti, e successivamente per mezzo di azioni giudiziarie”.
Attività di manutenzione richiesta
Sono arrivate 410 richieste d’intervento, di cui la metà già lavorate e le restanti in lavorazione, così riassunte:
- 11 oggetto di intervento con accordo quadro in fase di conclusione;
- 28 oggetto di intervento con prossimo accordo quadro;
- 35 oggetto di prossimo sopralluogo;
- 32 di gestione condominiale;
- 33 di competenza dell’assegnatario;
- 70 in attesa di ulteriori aggiornamenti o altro.

E ci avete pure fatto una testa così con la retorica dei poveri baraccati.
Controllate bene gli ISEE anche degli assunti nelle partecipate.
Puoi aiutare chi nasce tondo ma farlo diventare quadro proprio no.
Il risanamento va bene,chi è in baracca,,solo che dal terremoto sono passati 117 anni,per cui ormai le baracche non sono più residui dello stesso,ma chi ha diritto alla casa deve avere anche il dovere di pagare,l’affitto che gli compete in base al reddito,ed il relativo condominio,perchè poi è inutile protestare,se non funziona l’ascensore,se ci sono infiltrazioni acqua,ecc.ecc.,perchè non ci sono i soldi per la manutenzione degli immobili,e ce la prendiamo come al solito con le istituzioni.
Ci hanno stancato!
La legge cosa prevede?
Non percepiscono il reddito d’inclusione?
Non possono danneggiare i condomini delle brave persone!
Guardi Antonino che io non me la sto prendendo con le istituzioni.
Io sto mettendo in evidenza l’uso strumentale della retorica che fa la politica.
Ricordo anche che con lo stesso ragionamento sono stati inseriti nelle partecipate tutti gli ex dipendenti delle cooperative.
Che selezione fu fatta?
Con quali criteri?
Eppure ho sentito giustificare quella operazione come si trattasse di riscatto sociale, di risarcimento per una vita di sacrifici e vessazioni.
Non mi risultano essere titoli di concorso ne le vessazioni subite né i torti, ammesso che questi siano accertabili.
Allora vede, amministrazione politica retorica e deformazione delle regole e della logica, che poi sarebbe solo quella del bene comune, si impastano in un magma che produce danni.
Le ripeto che le istituzioni in astratto sono una cosa e non ci entrano, l’uso di certi metodi che ne forzano le logiche sono altro secondo me.
Hanno creato una vera e propria corsia preferenziale per case e lavoro, dedicate a determinate fasce.
Pagheremo le conseguenze di tutto questo nei prossimi decenni, quando il fiume di soldi che per adesso copre tutto, sarà solo un rivolo.
Mi stia bene.
Purtroppo è cosi e la morosità ci sarà sempre e peggio, questi signori vivono meglio di chi paga regolarmente le imposta e tasse comunali, la politica è questa, del resto un Sindaco che faccia pagare le tasse alla prossima volta non diventa Sindaco.