Una sorta di super eroe dell'arte che il giorno cammina anonimo e la notte si trasforma in un graffitaro capace di smuovere le coscienze.
Da qualche tempo la città di Reggio Calabria punta sull’arte internazionale, su quella a 4 zeri capace di un effetto mediatico “esplosivo”. Prima Opera di Tresoldi che si impone sul lungomare con le sue 48 colonne e adesso Bansky uno degli artisti più discussi e misteriosi degli ultimi anni, popolare non solo tra gli addetti ai lavori, ma e soprattutto tra i giovanissimi per la sua maniera “ribelle” di fare arte che unisce il linguaggio contemporaneo del graffito urbano alla denuncia sociale.
Come in un fumetto
Ambiente, lotta contro l’establishment, il mercato dell’arte anche se le sue opere sono al momento tra le più quotate sono i suoi temi restituiti all’interno di un linguaggio grafico immediato, accattivante e spesso ironico. Di lui si sa poco, tranne che è nato a Bristol e “attacca” all’improvviso lungo i muri delle città. Una sorta di super eroe dell’arte che il giorno cammina anonimo tra la folla e la notte si trasforma in un graffitaro capace di smuovere le coscienze.
Culto contemporaneo
Ed eccolo a Reggio Bansky, no non lui in carne e ossa, non una sua incursione a sorpresa, ma le sue opere. 24 per intenderci, frutto di una collezione privata. Allestite e in mostra presso il Palazzo della Cultura dal 5 dicembre 2021 fino a sabato 26 febbraio 2022. E parlano al posto di
colui che nessuno ha mai visto e di cui nessuno conosce il volto
immagini e forme di inaudita potenza etica, evocativa e tematica. Serigrafie che sono diventate un culto tra i collezionisti internazionali, veri e propri oggetti devozionali che delineano i protagonisti iconici dell’immaginario banksiano.
Le proposte
Tra queste una delle icone della produzione dell’artista britannico, ormai conosciuta e amata in tutto il mondo per il tratto artistico immediato e per il potente messaggio sociale: Love is in the Air, un lavoro su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori. Un’immagine che a noi italiani fa tornare in mente un celebre brano dei Giganti (’67), canzone figlia di quel movimento giovanile che scosse il mondo contro l’incubo della guerra e che produsse capolavori come quelli di Bob Dylan. “Mettete dei fiori nei vostri cannoni” o lanciate i fiori al posto delle bombe a mano conta poco, il senso è quello che la rivoluzione si è sempre fatta e si fa con l’arte e Bansky lo sa.
La mostra è organizzata da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con la Città Metropolitana di Reggio Calabria. ORARI DI APERTURA
tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00 chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio INFO E PRENOTAZIONI
+39 0965 890623 palazzo.cultura@cittametropolitana.rc.it