Reggio, "lettera aperta" a Brunetti su piazza De Nava

Reggio, “lettera aperta” a Brunetti su piazza De Nava

Redazione

Reggio, “lettera aperta” a Brunetti su piazza De Nava

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mercoledì 05 Ottobre 2022 - 12:00

Due le richieste-chiave, partendo da quanto stabilito in Consiglio comunale a fine gennaio: rinviare l'apertura del cantiere e interloquire con la città

REGGIO CALABRIA – Piazza De Nava, la fondazione “Mediterranea” guidata da Enzo Vitale invia una “lettera aperta” al sindaco facente funzioni della città Paolo Brunetti.

Social, il 95% degli interventi contro la demolizione

«Posto che il Soprintendente arch. Fabrizio Sudano ha dichiarato che i lavori relativi alla demolizione della storica e identitaria piazza De Nava partiranno all’indomani del 27 novembre 2022, la scrivente Fondazione Mediterranea sottopone alla Sua attenzione una serie di considerazioni», è la premessa.
«La larghissima maggioranza della popolazione reggina (oltre il 95% degli interventi sui social media) si è espressa in maniera fortemente critica sul “crimine urbanistico” progettato dalla Soprintendenza, che ha così tradito la sua missione di protezione e tutela dei beni culturali. Addirittura, nell’ultima riunione della Consulta della Cultura, un solo voto su trecento si è dichiarato possibilista.  

La cittadinanza, in questa sua contrarietà, tralasciando di citare le associazioni locali, è appoggiata e sostenuta da un ampio ventaglio di organizzazioni professionali, Club Service, movimenti e qualificate associazioni di respiro nazionale (come Legambiente, Fai, Italia Nostra, Associazione Nazionale Urbanisti, ecc.) che, ognuno secondo la propria identità e missione, ha espresso parere critico sulla demolizione progettata dalla Soprintendenza».

Presupposti dell’operazione «scientificamente inconsistenti»

Secondo quanto viene diffuso ai media, «anche tralasciando gli interessi personali dei progettisti, legittimi ma che collidono con l’interesse collettivo, i presupposti teorici dell’operazione demolitiva sono scientificamente inconsistenti – così la Fondazione – e passibili d’interventi da parte dell’Ordine professionale degli architetti (vedi verbale n. 5 del 20 aprile 2021 in coda alla Conferenza dei servizi).

Nessun politico, oggi, si assume la paternità e la responsabilità delle autorizzazioni fornite con leggerezza e superficialità, in modo ancillare e servente oltre che senza la dovuta evidenza pubblica, dagli uffici cittadini preposti».

Il Consiglio comunale di fine gennaio

Ricordano ancora, Vitale & C., che «il Consiglio Comunale nella sua interezza e unanimità (verbale n. 3 del 31 gennaio 2022: oggetto “riqualificazione area pizza De Nava”) si è espresso in questi termini: “Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco f.f. e la Giunta comunale ad attivare tutte le iniziative utili e necessarie (…) al fine di promuovere un’interlocuzione tra le istituzioni e gli attori territoriali interessati onde tutelare l’identità storica e culturale di piazza de Nava (…) L’inizio dei lavori sia posticipato al 2023”».

«Nessuna “democratica interlocuzione” fin qui»

Ma «a tutt’oggi, sebbene reiteratamente sollecitata dalle associazioni, non c’è stata nessuna democratica “interlocuzione” e la Soprintendenza, in offesa alla volontà popolare rappresentata dal Consiglio Comunale della sua interezza e unanimità, rifiutando il confronto e affermando di avere “le carte a posto”, intende procedere entro il 2022 con l’apertura del cantiere demolitorio».

Su tutte queste ragioni, si fondano le richieste della Fondazione “Mediterranea” al primo cittadino Brunetti: «In generale, di riconoscere il diritto della cittadinanza ad avere contezza delle variazioni urbanistiche della città; che questa possa democraticamente esprimere a riguardo la propria opinione. Nello specifico, di concretizzare i deliberati del Consiglio Comunale del 31 gennaio 2022 e, pertanto: di promuovere la dovuta e democratica “interlocuzione” tra Soprintendenza e Cittadinanza; far rinviare l’apertura del cantiere al fine di poter operare le modifiche progettuali necessarie a “tutelare l’identità storica e culturale della piazza”, per come stabilito dalla somma assise democratica della città di Reggio Calabria».

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