Rifiuti ed energie rinnovabili sono stati al centro del dibattito organizzato da Legambiente tra Occhiuto e Tridico
Clima, tutela del territorio, gestione dei rifiuti ed energie rinnovabili sono stati al centro del dibattito organizzato da Legambiente tra i candidati alla presidenza della Regione Calabria: il governatore uscente Roberto Occhiuto (centrodestra) e l’europarlamentare Pasquale Tridico (campo largo).
“Vogliamo portare al centro delle politiche regionali i temi della crisi climatica, della riduzione delle emissioni e della gestione dei rifiuti”, ha sottolineato il presidente nazionale Stefano Ciafani.
Sul fronte rifiuti, Tridico ha accusato l’attuale amministrazione di dipendere dai privati, con costi “del 35% più alti rispetto a impianti pubblici”, chiedendo la chiusura definitiva delle discariche di Scala Coeli e San Giovanni in Fiore. Occhiuto ha replicato rivendicando “la riduzione della presenza dei privati” e l’obiettivo “di arrivare a zero discariche”, precisando che quella di Scala Coeli è ferma con autorizzazione sospesa in attesa delle decisioni della magistratura.
Acceso il confronto anche sulle rinnovabili. Contestato in sala dal comitato Controvento, che ha presentato 15mila firme contro nuovi impianti, Tridico ha proposto il modello Sardegna, con limitazione delle aree idonee e fotovoltaico su spazi industriali dismessi, denunciando la “speculazione sull’eolico senza un piano adeguato”. Occhiuto ha invece bocciato il modello sardo, ribadendo la priorità al fotovoltaico su tetti, capannoni e aree dismesse e l’apertura all’eolico off-shore, “più efficiente e meno invasivo di quello on-shore diffuso in Calabria”.
