"Questa non è la mia battaglia personale. È la battaglia di un popolo che merita rispetto, che non accetta più promesse vuote"
REGGIO CALABRIA – “Questa sera, da Reggio Calabria, chiudiamo una tappa fondamentale di questo percorso. In queste settimane ho attraversato città e paesi, ho ascoltato storie, raccolto voci, stretto mani: tutte diverse, ma tutte unite dalla stessa verità. La Calabria soffre, ma non si arrende”. Sono le parole di Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria per il campo largo, ieri sera a Reggio Calabria, in compagnia del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha chiuso la campagna elettorale.
“Ovunque ho trovato la stessa rabbia: per una sanità che non cura, per strade che isolano i nostri paesi, per i giovani costretti a partire. Ma insieme alla rabbia ho trovato anche la speranza: la voglia di credere che il futuro non debba essere lontano da qui, che si possa costruire una Calabria diversa.
Negli occhi delle persone ho letto l’amarezza di chi è stato tradito troppe volte, ma anche la dignità e la forza di chi non si rassegna. Ed è questa forza che porto con me questa sera.
Il 5 e 6 ottobre non decideremo solo chi guiderà la Regione. Decideremo se restare prigionieri di un passato che ha ridotto la Calabria in macerie, o se iniziare finalmente a ricostruire con serietà, lavoro e dignità.
Questa non è la mia battaglia personale. È la battaglia di un popolo che merita rispetto, che non accetta più promesse vuote, che vuole rialzarsi e guardare avanti con orgoglio. Da Reggio parte un messaggio che deve risuonare in tutta la regione: la Calabria merita di più. E insieme possiamo prendercelo.“
“Siamo consapevoli che la nostra è una rincorsa, inutile nasconderlo”. Ha affermato invece Giuseppe Conte. “Ma è una rincorsa che nasce da un voto popolare, dall’entusiasmo e dalla partecipazione che stiamo incontrando ovunque. Confidiamo fino all’ultimo di poter ribaltare i pronostici e vincere questa sfida. È evidente che il nostro avversario pensava di partire in una posizione di vantaggio, altrimenti non avrebbe scelto di anticipare così tanto la chiamata alle urne. Ma la vera forza non sta nei calcoli politici: sta nelle persone, e noi ci affidiamo a loro”.
