Nuovo incontro dei "Popolari in Movimento" per parlare di autonomia e federalismo

Nuovo incontro dei “Popolari in Movimento” per parlare di autonomia e federalismo

Nuovo incontro dei “Popolari in Movimento” per parlare di autonomia e federalismo

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sabato 19 Ottobre 2013 - 10:30

Si è svolto a Rocca di Caprileone il quarto convegno promosso dai "Popolari in Movimento", per parlare dei valori lasciati in eredità da don Sturzo e di federalismo.

Si é svolto a Rocca di Capri Leone presso la sala Rossa del ritrovo "La roccia" il quarto convegno promosso dai “Popolari in Movimento” dal tema: "Autonomia, Federalismo e rilancio economico della Sicilia. Ha presieduto e coordinato i lavori la deputata regionale Bernardette Grasso, sindaco di Rocca di Caprileone. Ad introdurre i lavori Giovanni Frazzica, Coordinatore del Movimento, che ha fatto breve storia della nuova formazione che opera in continuità rispetto ai valori sturziani che furono anche del PPI. Tra i relatori Giuseppe Pracanica, Presidente regionale di CittadinanzAttiva, che ha sviluppato il tema dello statuto regionale "tradito" nel corso della travagliata storia dei sessant'anni dell'Autonomia regionale. Subito dopo é intervenuto Nicola Lombardo, vice coordinatore della CISL Funzione Pubblica Regione Lombardia e Enti, che ha sottolineato gli aspetti applicativi del federalismo rilevando le discrasie in ambito di politiche del pubblico impiego tra il modello lombardo e quello siciliano in relazione ai costi e all'efficienza. La relazione relativa allo sviluppo economico é stata invece svolta da Maurizio Ballistreri, docente dell'Universitá di Messina, che ha chiarito come la mancata applicazione dell'art. 37 dello Statuto, nei fatti, penalizza notevolmente le entrate fiscali della Regione siciliana, che tuttavia, non riesce a valorizzare pienamente le sue risorse culturali e paesaggistiche che, se opportunamente utilizzate, potrebbero dare alla Sicilia dei primati ineguagliabili. “A tutto questo- ha spiegato- va aggiunto che la politica monetarista centralizzata che penalizza gli stati sovrani, a discapito delle entità nazionali più deboli, a maggior ragione penalizza le realtà regionali, soprattutto quelle che gravitano nell’area del sottosviluppo. Ciò farebbe pensare come possibile strumento per alleviare tale disagio potrebbe essere una eventuale "moneta complementare".

La Grasso ha dichiarato di essere stata interessata recentemente da una associazione che le ha proposto di assumere iniziative parlamentari in tal senso dei cui eventuali sviluppi darà conto all’opinione pubblica. Al dibattito, sviluppatosi dopo le relazioni, sono intervenuti: Nino Fiore che ha posto l'accento sulla necessità di insistere sulla moralizzazione della vita pubblica per combattere concretamente lo spreco delle risorse, soprattutto in ambito sanitario. Il Consigliere comunale di Milazzo Franco Scicolone, eletto nella lista Pd-Dem, ha ricordato le grandi battaglie fatte in passato, sotto l'egida del PPI e in epoca più recente, sotto l'egida di CittadinanzAttiva, a favore dell'ambiente; Alfredo Di Lapi, responsabile del centro studi Luigi Sturzo sezione Nebrodi, ha manifestato la sua soddisfazione per l'iniziativa assunta dai "Popolari in Movimento" che si muovono, a suo avviso, nel solco dei principi e degli insegnamenti di Luigi Sturzo. Nino Faraci, ex consigliere provinciale del PPi, ha espresso tutto il suo rammarico nel dovere constatare le grandi potenzialità inespresse dalla Sicilia a causa della mancata utilizzazione ed attuazione del suo Statuto. Infine Andrea Acefalo, ha affermato che non é vero che la Sanità in questi anni non ha avuto "colore politico", ma ha avuto, a livello di gestione, una ben precisa connotazione: é stata gestita da forze di Sinistra. Concludendo i lavori, Giovanni Frazzica ha voluto assicurare la prosecuzione dell'attività dei "Popolari in Movimento", a prescindere dalle recenti deludenti vicende congressuali del PD, assicurando che l'intesse prioritario dell'Associazione sono i cittadini e le loro esigenze e non già i posizionamenti strumentali finalizzati a improbabili carriere politiche.

2 commenti

  1. si popolari in movimento e chi siete diceva una canzone eravamo quattro amici al bar e tanti siete non avete neanche i voti per essere eletti a un condominio di case popolari i movimenti si a piedi o con la bicicletta vedi RENATO e anche lui fra non molto a piedi x ora canmmina con la 159 con autista ed un segretario a 700 euro al giorno andate a raccontarlo a pensionati e tutti i cittadini onesti che fanno la fame dimenticavo speriamo che RENATO OGGI E DOMANI NON PERDE IL PORTAFOGLIO CON ALMENO 3000.OO EURO IN CONTANTI ALLA FACCIA DEL MESSINA DAL BASSO.

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  2. Autonomia della provincia di Messina….come Trento e Bolzano……liberiamoci dalla schiavitù di una regione troppo grande….. troppo diversa, con troppi interessi contrapposti…..interessi che hanno prodotto più danni del terremoto del 1908 alla comunità della provincia messinese.
    La regione Sicilia ha strappato ai messinesi tutte le storiche risorse di lavoro trasferendo uffici e comandi nelle città di Palermo e Catania.
    Addirittura si sconfina nel ridicolo, Messina primo porto passeggeri d’Italia non ha il compartimento navale perchè trasferito a Catania il cui porto e tra gli ultimi in Italia. Le navi passeggeri del più grande porto italiano sotto il nome portano la scritta Catania che nulla ha a che vedere con lo stretto di Messina ed il suo grande movimento navale…..
    La regione ha spopolato Messina attraverso l’impoverimento fino all’inverosimile, strappando e trasferendo tutte le risorse lavorative …..addirittura contro ogni logica ogni legge naturale….il compartimento navale è un esempio di imposizione prepotente contro la natura delle cose…..Lo Stretto di Messina non può essere targato Catania…..è contro natura assolutamente…..
    Mancano purtroppo politici messinesi all’altezza di proporre un referendum per l’autonomia…..Chiedo a quanti veramente vogliono bene a Messina e provincia di attivarsi…..da dx come da sx…..ad esempio Calabrò e, in particolare Garofalo che sempre ha dimostrato grande attaccamento alla sua città oltre l’appartenenza politica, possono entrare nella storia di rinascita messinese attraverso l’autonomia…..Diano un occhiata a Trento e Bolzano per poi tirare le somme……

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