Rompe le acque in agosto e partorisce l'1 ottobre, il bimbo è salvato al Policlinico

Rompe le acque in agosto e partorisce l’1 ottobre, il bimbo è salvato al Policlinico

Redazione

Rompe le acque in agosto e partorisce l’1 ottobre, il bimbo è salvato al Policlinico

domenica 17 Novembre 2024 - 13:08

Messina. Azzurra Schepis ha partorito Lorenz dopo che i medici sono riusciti a posticipare il parto, troppo rischioso a 24 settimane di gravidanza

MESSINA – Una rottura prematura delle membrane a 24 settimane di gravidanza, con il rischio di aborto. Azzurra Schepis ha 24 anni e il 21 agosto, all’improvviso, ha rotto le acque. Da qui il ricovero al Policlinico di Messina per posticipare il parto e salvare il neonato. 64 giorni di ricovero, con il parto l’1 ottobre a 30 settimane, un’età gestazionale più sicura per la nascita del piccolo, poi seguito in Terapia intensiva neonatale. Superati i pericoli, madre e bimbo, che si chiama Lorenz, sono stati dimessi il 5 ottobre.

Oggi Azzurra Schepis ringrazia il personale dell’Uoc di Ginecologia e Ostetricia dell’Azienda ospedalioera “Gaetano Martino di Messina”. E oggi i lei e il padre del neonato hanno partecipato all’evento per la giornata dedicata ai prematuri, promosso dalla Società italiana di neonatologia.  

“Il 21 agosto – racconta la 24enne – mi sono accorta di aver rotto le acque e sono subito corsa in ospedale dove, a seguito dei controlli, ho iniziato il mio ricovero forzato, monitorata e assistita continuamente dal personale del reparto. Sono uscita da casa quel giorno e sono rientrata il 5 ottobre. Ho vissuto momenti difficili emotivamente anche perché ho un’altra bimba piccola di due anni che in questo periodo non ha potuto contare sulla mia presenza”.

“Ogni giorno recuperato è stato un traguardo, abbiamo evitato un possibile aborto”

Il cesareo è stato eseguito dal ginecologo Angelo Santamaria, con il professore Ferdinando Gulino e l’anestesista Francesco Lanza. “Nel corso del ricovero – spiega il ginecologo – abbiamo iniziato un ciclo di antibiotici e di trattamenti specifici per frenare un parto che, in quell’epoca gestazionale, si sarebbe classificato come aborto. Ogni giorno recuperato è stato un traguardo e non pensavamo di riuscire ad arrivare a questo punto. Abbiamo deciso di intervenire, a 30 settimane e due giorni, perché la paziente ha iniziato ad avere un po’ di febbre e per evitare pericoli abbiamo ritenuto opportuno far nascere il piccolo. Il tutto per non rischiare di vanificare tutti i sacrifici fatti in questo lungo periodo. Il bimbo, dopo la nascita, è stato ricoverato in Terapia intensiva neonatale per essere monitorato per un supporto più avanzato”.

I trattamenti per i prematuri

“Sono classificati come prematuri – spiega la professoressa Gitto – i bimbi che nascono prima della 37ª settimana di gestazione. È evidente che tale condizioni comporta la necessità di un’assistenza specifica, con interventi e trattamenti terapeutici mirati, per contrastare un’immaturità che può interessare diversi organi (polmoni, cervello, intestino, cuore). Anche in questo caso, come i numerosi bimbi che trattiamo all’interno della Tin, è stato necessario seguire un percorso graduale per consentire al piccolo di essere autonomo sul piano respiratorio e nutrizionale. I bimbi prematuri sono fragili, ma allo stesso tempo tenaci e il supporto dei genitori si rivela spesso essenziale. Abbiamo sempre permesso alle mamme di entrare per far sì che i piccoli possano sentire il calore della mamma e ciò – è dimostrato – migliora la prognosi”.

“Ringrazio il personale, tutti mi hanno dato fiducia ogni giorno”

“Non smetterò mai di esprimere parole di gratitudine verso il personale che mi ha seguito in questi 64 giorni di ricovero e che in queste settimane ha aiutato il mio bimbo durante la permanenza in terapia intensiva neonatale. Sono tutti angeli che confortano, arricchiscono, proteggono e salvano vite – sottolinea Azzurra Schepis. Per me i volti degli operatori sono diventati familiari. Ogni giorno c’è sempre stato qualcuno che ha saputo donarmi una parola di conforto e di incoraggiamento quando più ne avevo bisogno”.

Continua la madre del neonato: “In primo luogo il mio ginecologo Angelo Santamaria, per me Angelo di nome e di fatto, che fin dal primo istante è stato sempre a disposizione, il professore Ferdinando Gulino, il dottor Angelo Caravetta. E, in particolare, sono nel mio cuore gli operatori socio sanitari Alessandro Cariolo, Giusy e Giovanna, le infermiere Maria Assunta, Cettina, Natalina, Benedetta, Graziella. Il tirocinante di infermieristica Andrea e le tre tirocinanti di ostetricia Melissa, Antonella e Noemi. Un pensiero speciale per le ostetriche Annalisa, Marzia, Francesca, Manuela e Iolanda. Conserverò sempre il ricordo affettuoso della loro grande umanità e professionalità. E poi tutto il personale della Tin. Sono riusciti ad eliminare le mie paure e ogni volta che ho avuto vissuto momenti di sconforto sono stati in grado di supportarmi donandomi fiducia”.

“Lorenz è nato con il sottofondo dei Coldplay, il mio gruppo preferito”

“Un parto, seppúr cesareo – prosegue Azzurra Schepis – vissuto in modo sereno e con grandi emozioni. Un grazie speciale desidero rivolgerlo all’infermiera Rosaria che, durante il parto, è stata molto materna, ha cercato di rasserenarmi il più possibile, tenendomi la mano per gran parte del tempo. L’anestesista, il dottor Francesco Lanza, mi ha chiesto quale fosse il mio gruppo musicale preferito – racconta Azzurra – e quando ho risposto che si trattava dei Coldplay ho sentito intonare il motivo del brano “Sky full of stars”. Ed è con questa canzone che è nato il nostro miracolo: Lorenz. È stata un’esperienza emozionante e queste premure mi hanno aiutato a stemperare la tensione. A chi si ritrova a vivere una situazione complessa consiglio di affidarsi totalmente ai medici. Abbiate fiducia e cercate di pensare positivo”.

“Storie come questa – ha detto il direttore generale dell’Aou Giorgio Giulio Santonocito – sono esempi di buona sanità e per chi amministra un ospedale un monito per continuare a lavorare al meglio affinché vi siano sempre le condizioni per assicurare l’assistenza più qualificata ai nostri pazienti. Ringrazio il personale e tutti gli operatori per la dedizione e competenza posta ogni giorno nel proprio lavoro”.

Oltre 13 milioni di bambini prematuri ogni anno

 “Ogni anno oltre 13 milioni di bambini nascono prematuri. Accesso a cure di qualità ovunque!” È questo lo slogan della campagna 2024 che risuona come un monito affinché siano riconosciuti e tutelati i diritti dei neonati prematuri e delle loro famiglie assicurando cure di qualità e uguali per ogni bambino d’Italia e del mondo.

I prematuri sono bambini che nascono prima della 37ª settimana di gestazione e l’immaturità dei vari organi (polmoni, cervello, intestino, cuore) è tanto più grave quanto più il parto avviene in anticipo. Richiedono assistenza e cure dedicate nei reparti di Terapia intensiva neonatale, con personale medico e infermieristico altamente specializzato, le più moderne attrezzature e la vicinanza dei loro genitori.

Un commento

  1. Pasquale Andronico 17 Novembre 2024 15:51

    Esempio di buona sanità,qualità e professionalità,dare a tutti ciò che serve.

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