Si riapre uno spiraglio per il ritorno del Giudice di Pace

Si riapre uno spiraglio per il ritorno del Giudice di Pace

Si riapre uno spiraglio per il ritorno del Giudice di Pace

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giovedì 08 Ottobre 2015 - 17:29

Dopo infruttuosi tentativi di mantenimento della sede, per gli Uffici del Giudice di Pace era arrivata la chiusura lo scorso dicembre e l'accorpamento con la sede di Patti per effetto del decreto di soppressione del Ministero della Giustizia. Ora si riapre un concreto spiraglio per la riapertura ed i costi per sede e personale saranno coperti da un consorzio di comuni.

Nuovo capitolo nell'intricata vicenda degli uffici del “Giudice di Pace” di Sant'Agata di Militello per cui sembra profilarsi una concreta possibilità di riapertura della sede già ospitata nei locali dell'ex "Palazzo di Giustizia" in via Cosenz.

Dopo infruttuosi tentativi per scongiurarne la chiusura, questa era arrivata nel dicembre 2014 per effetto di un noto decreto del marzo precedente promulgato dal Ministero della Giustizia che agendo in ragione di nuovi criteri di “spending review” aveva tagliato molte sedi in provincia di Messina (su tutte quella di Milazzo, ma anche quello di Santo Stefano di Camastra) e ne aveva disposto l'accorpamento per quella nebroidea con la sede di Patti.

In precedenza si era trasferito al Tribunale di Patti anche il corposo carico dei ruoli della sede staccata santagatese e quelli proveniente dal soppresso Tribunale di Mistretta. Di fatto spogliando una consistente porzione del territorio provinciale di importanti presidi di legalità e tutela dei cittadini.

L'unica opzione per “scongiurare” la chiusura della sede doveva essere il preciso e duraturo impegno delle amministrazioni comunali direttamente interessate al mantenimento di assumersi tutti gli oneri relativi non solo ai locali, ma anche alle spese di gestione e di personale idoneo e qualificato da distaccare per il funzionamento dell'ufficio.

Il Ministero della Giustizia ha ora accolto la richiesta presentata dal Comune di Sant'Agata di Militello e dei comuni limitrofi nel rispetto della circolare del 12 maggio 2015 che riapriva i termini ed in cui venivano indicate le istruzioni a cui ottemperare indicando i tempi in subordinazione alla previa formazione del personale addetto proveniente dai Comuni interessati e cui seguirà il nullaosta ministeriale alla riapertura della sede.

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