Il ringraziamento da parte di una donna italo austriaca, dopo l’intervento dell’agente in autostrada
Una commossa lettera per manifestare il più profondo ringraziamento ad una agente della Polizia Stradale di Messina che ha evitato che il malore che ha colto un automobilista si trasformasse in tragedia.
La storia è quella che ha scelto di raccontare una medica italo – austriaca, residente in Austria, e si è verificata nelle scorse settimane lungo l’autostrada.
L’intervento della poliziotta e di un autotrasportatore
La donna, nella lettera indirizzata alla Polizia Stradale di Messina, ha ricostruito quanto accaduto quel giorno: il padre viaggiava sulla sua auto con a bordo anche la nipotina mentre lei li seguiva a bordo di un’altra auto. Ad un tratto l’auto del padre ha iniziato a sbandare. E’ stato a quel punto che un’altra auto – condotta dalla poliziotta della Stradale di Messina – si è immediatamente messa dietro l’auto in difficoltà azionando la procedura operativa di safety car in modo da costringere gli altri automobilisti in transito a rallentare. Prezioso anche l’analogo “lavoro” fatto da un autotrasportatore in transito che ha contribuito a “paralizzare” il traffico sino a fermarlo.
“Fieri di questi eroi”
Un’azione coronata da successo: l’auto in difficoltà ha fermato la propria corsa e la poliziotta ha potuto raggiungerla, prenderne i comandi e condurla in sicurezza sino alla più vicina area di servizio dove il frastornato conducente ha potuto ricevere i primi soccorsi. Solo dopo, a viaggio finito e tornato in Austria, l’uomo ha scoperto di soffrire di una patologia che, cogliendolo alla sprovvista, lo aveva fatto precipitare in uno stato di torpore proprio mentre era alla guida. Ma tutto questo la poliziotta della Stradale di Messina lo scoprirà solo adesso: dopo aver scongiurato il peggio, infatti, l’agente aveva subito riguadagnato l’auto e ripreso il proprio viaggio “come se nulla fosse, come se fosse la cosa più normale del mondo” ha scritto la turista. “Noi italiani – ha concluso – dovremmo essere fieri di questi eroi che fanno il loro lavoro in silenzio, con grande garbo e professionalità”.
