Corsi d'oro 2, revocato obbligo di dimora per Fazio

Corsi d’oro 2, revocato obbligo di dimora per Fazio

Alessandra Serio

Corsi d’oro 2, revocato obbligo di dimora per Fazio

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sabato 19 Luglio 2014 - 16:28

Lo ha deciso il Tdl, che ha disposto il solo obbligo di presentazione per il collaboratore del deputato Genovese. Intanto il consulente che ha fatto i conti in tasca alla Lumen va al controesame.

Revocato il divieto di dimora a Domenico Fazio, lo stretto collaboratore del deputato Francantonio Genovese, coinvolto nell’inchiesta “Corsi d’oro 2” arrestato a marzo. Il Tribunale del Riesame (presidente Militello) ha accolto la richiesta della difesa, l’avvocato Danilo Santoro, di revocare il divieto, disposto in sostituzione dei domiciliari. Fazio ha ora soltanto l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L’uomo era dipendente di uno degli enti di formazione della galassia Genovese, percepiva regolare retribuzione, ma secondo l’accusa era a disposizione del deputato, impiegato nella sua segreteria politica.

Si attende ancora la decisione del Collegio del Riesame, invece, sulla richiesta della Procura di far tornare in carcere Genovese, al quale sono stati concessi i domiciliari dopo 6 giorni di reclusione a Gazzi.

Intanto il processo principale sulla gestione dei fondi destinati alla formazione professionale va avanti davanti ai giudici della I sezione del Tribunale collegiale che dopo l’udienza dell’altro ieri con il controesame del perito Megna, il processo è stato aggiornato a settembre. Il commercialista palermitano ha analizzato per conto degli inquirenti le fatture relative agli affitti dei locali dove si svolgevano i corsi della Lumen e degli altri enti di formazione collegati, concludendo che i conti erano stati gonfiati per sottrarre risorse alla Regione.

E’ durato un pomeriggio intero, due giorni fa, l’esame del consulente, che ha risposto al fuoco di fila del collegio difensivo, ancora una volta particolarmente critico con i metodi di lavoro utilizzati dal perito. Come sempre, anche stavolta le valutazioni sono discordanti: secondo i pm Megna ha retto bene “l’attacco” dei legali; secondo gli avvocati, di contro, sarebbero emerse le lacune nel lavoro del perito, che avrebbe ammesso di aver realizzato una indagine “parziale”.

2 commenti

  1. La giustizia a Messina ha cominciato ad essere tale.
    Mi ricorda il gioco che facevo da bambino che si chiamava “mosca cieca” quando si urlava “un due e tre liberi tutti”.

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  2. La giustizia a Messina ha cominciato ad essere tale.
    Mi ricorda il gioco che facevo da bambino che si chiamava “mosca cieca” quando si urlava “un due e tre liberi tutti”.

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