Da Palermo D’Alia rompe “definitivamente” con il Pdl e riapre al Terzo polo

Da Palermo D’Alia rompe “definitivamente” con il Pdl e riapre al Terzo polo

Da Palermo D’Alia rompe “definitivamente” con il Pdl e riapre al Terzo polo

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lunedì 23 Gennaio 2012 - 08:11

Durante il congresso provinciale e cittadino palermitano dichiara: «E’ un progetto nato a livello nazionale per modernizzare l’Italia e la Sicilia». Il coordinatore regionale dell'Udc spiega anche i rapporti instaurati alla Regione con Lombardo

Dopo la recente uscita dell’Udc dal governo regionale, guidato dal governatore Raffaele Lombardo, ed i tentativi di riavvicinamento, a livello nazionale, con il Pdl -condotti dal segretario Angelino Alfano – il cammino politico del Terzo polo sembrava essere giunto al capolinea. E, invece, a fugare ogni dubbio sulla possibilità di sopravvivenza di quell’alleanza tra i centristi, il Fli dell’ex nemico Fini e dell’Api di Rutelli, nata in forma sperimentale a proprio Palermo e consacrata a Roma, ci ha pensato il presidente dei senatori dell’Udc e coordinatore siciliano, Gianpiero D’Alia, dal palco del congresso provinciale e cittadino palermitano del partito di Casini.
“E’ un progetto nato a livello nazionale per modernizzare l’Italia e altrettanto deve fare in Sicilia. Quindi – ha dichiarato ancora D’Alia – è un progetto prima che politico, culturale. Non ho mai detto che il Terzo polo non esiste: esiste ed opera in tante realtà siciliane». Tuttavia, il senatore messinese D’Alia puntualizza: «non è mai nato alla Regione. La maggioranza, infatti, che ha retto fino a dicembre il governo Lombardo, è stata espressione di quel determinato momento politico, ma non è certo l’ ‘immagine’ del Terzo polo che, continua a livello regionale, a non avere un progetto di governo valido per superare le difficoltà della Regione siciliana». Secondo D’Alia, il nodo principale regionale riguarda la stesura del bilancio”, su cui polemicamente osserva : “Non si possono più confezionare i bilanci, facendo ricorso ai “giochi di prestigio” o tramite i contenziosi alla Corte costituzionale».
Tornando alle alleanze future, D’Alia taglia definitivamente con il passato e con il Popolo delle Libertà: «Non ci interessa – afferma nel suo intervento – entrare in alleanze confuse, tantomeno riproporne vecchie, abbondantemente fallite alla prova di governo». Il leader in Sicilia del partito di Casini esclude così un possibile riavvicinamento dei centristi al Pdl. «Se il bipolarismo è morto – spiega –, portando alla bancarotta l’Italia, di certo non possiamo cambiare opinione in vista delle amministrative palermitane». (DLT)

Un commento

  1. Le mie informazioni erano veritiere,scrissi nei giorni scorsi delle future alleanze nel comune di Messina e in Sicilia, confermate dalla dichiarazione di D’Alia. Ma ci sono due MA grandi quanto lo STRETTO, non stanno tenendo conto che i voti raccolti con il voto di scambio nelle partecipate dei Comuni,nella formazione professionale,nei servizi sociali,nella sanità,per citare i settori più significativi, a causa della carenza di risorse finanziarie sarà più difficile conquistarli. Ma è il secondo MA che dovrebbe impaurirli, l’ASTENSIONE,soprattutto di chi votava il PDL e il PD, oggi in Sicilia è vicina al 40%, se lambisce il 50% il movimento dei FORCONI spazzerrà via la politica siciliana e le conseguenze ve li lascio immaginare, altro che file davanti ai distributori di benzina.

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