L'Ordine dei Medici ha stigmatizzato l'episodio: "Ormai è un'emergenza sociale". L'Ugl Salute: "Serve un tavolo tecnico"
MESSINA – “Se non ma fai, t’ammazzu”: sono le parole in dialetto messinese pronunciate dall’uomo che ha aggredito oggi un medico del Policlinico di Messina. “Se non lo fai, ti ammazzo”, riferito ad un certificato medico preteso dall’aggressore, un 41enne messinese arrestato in flagranza di reato dagli agenti del Posto Fisso di Polizia del Policlinico. Dopo la minaccia verbale, l’uomo ha colpito in volto il medico, provocandogli lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
La nota dell’Ordine dei medici di Messina
Sull’episodio è intervenuto l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Messina, che “stigmatizza ancora una volta il terribile episodio avvenuto nel reparto di Psichiatria del Policlinico universitario di Messina “Gaetano Martino”, denunciato prontamente alle Forze dell’Ordine”.
“Il medico è stato prima intimato a redigere un certificato utile all’aggressore – spiega il presidente dell’Ordine Giacomo Caudo – poi minacciato di morte e, solo grazie alla presenza di un impiegato, è riuscito a scampare al tentativo di contatto fisico. Siamo costretti a ricordare che ormai la violenza contro medici e operatori sanitari è un’emergenza sociale e le azioni messe in campo dalle istituzioni non sono evidentemente sufficienti, bisogna fare di più e meglio. L’operazione è prima di tutto culturale e sociale: deve passare dalla famiglia, dalla scuola, dalle università e poi attraverso una serie di strategie che possano quantomeno ridurre il rischio di incolumità per chi sposa la mission medica e ha diritto di lavorare serenamente”.
Ugl Salute: “Ancora aggressioni in Psichiatria”
Sull’aggressione del dirigente medico al Policlinico di Messina sono intervenuti anche il segretario provinciale di Ugl Salute Messina Fabrizio Denaro e il segretario provinciale Utl-Ugl Tonino Sciotto.
“La Ugl Salute – scrivono in una nota – esprime massima solidarietà all’operatore e ribadisce la necessità di interventi mirati al fine di ridurre drasticamente la violenza negli ospedali. Ciò che maggiormente inquieta è che l’azione di violenza si è svolta, per l’ennesima volta, in un reparto di Psichiatria, a conferma della difficile e già più volte denunciata situazione dei pazienti psichiatrici. Pochi mesi fa ci fu un altro caso di aggressione di un medico del servizio psichiatrico del Papardo, ed altri ce ne sono stati nel corso del 2024. Bisogna prendere che poco è cambiato”.
Per la Ugl Salute è “necessario dare vita ad un tavolo tecnico per studiare adeguate risposte, con un coordinamento tra le varie aziende sanitarie ed ospedaliere della provincia nell’area della psichiatria, aumentare i tetti di spesa per il personale, mettere a disposizione degli operatori sanitari strumenti di prevenzione dell’aggressione”.
“Come più volte ribadito e richiesto, questi interventi – concludono Denaro e Sciotto – devono essere integrati e promossi con l’utilizzo di tecnologie innovative, la formazione degli operatori, campagne di comunicazione e più in generale ad una politica mirata a favorire una virtuosa collaborazione tra cittadini, istituzioni e lavoratori del settore. L’unico aspetto in controtendenza è che in questo caso l’aggressore è stato arrestato in flagranza dalla volante della polizia e pertanto potrà essere perseguito secondo quanto previsto dalle più recenti normative a tutela del personale della sanità. A conferma dell’importanza del posto fisso di polizia aperto di recente al Policlinico”.

L’aggressione deve essere punita con severità.