"Sisma dello Stretto", a Reggio Calabria il bilancio dell'esercitazione

“Sisma dello Stretto”, a Reggio Calabria il bilancio dell’esercitazione

Redazione

“Sisma dello Stretto”, a Reggio Calabria il bilancio dell’esercitazione

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lunedì 07 Novembre 2022 - 08:00

In coda alla "tre giorni" di simulazione del sisma e delle attività della "macchina" dei soccorsi, il resoconto per capire cosa è andato bene e cosa meno

REGGIO CALABRIA – Ha avuto termine ieri pomeriggio la “tre giorni” d’esercitazione a cavallo tra i territori metropolitani di Reggio Calabria e Messina Sisma dello Stretto 2022, organizzata dal Dipartimento della Protezione civile insieme alle Regioni Calabria e Sicilia, che da venerdì scorso ha visto tutte le componenti del Servizio nazionale misurarsi in numerosi scenari allestiti tra le province di Reggio e Messina nell’ambito della simulazione di un terremoto di magnitudo 6, con conseguente allerta maremoto.
(Un fenomeno tsunamico che poi, a dispetto del mezzo milione di preavvisi inoltrati “a macchia di leopardo” dal sistema It-Alert, anche nella finzione simulativa non avrebbe avuto luogo).

I 56 Comuni coinvolti e l’It-Alert

L’esercitazione, che ha coinvolto complessivamente 56 Comuni, 37 dei quali in Calabria e 19 in Sicilia: il sistema d’allarme pubblico It-Alert ha inviato i già citati 500mila sms d’allarme a residenti di 22 Comuni costieri delle due regioni.

Oltre 8.500 uomini mobilitati

La parte reale (full scale) dell’esercitazione ha visto il coinvolgimento sul campo di circa 3.500 tra operatori, tecnici e funzionari delle Strutture operative, delle Istituzioni territoriali, dei Centri di competenza tecnico-scientifica e di oltre 3mila volontari delle organizzazioni nazionali e locali.
Quasi duemila sono state inoltre le risorse impegnate nelle attività “per posti di comando”, ovvero da remoto, come la verifica della comunicazione tra i centri operativi attivati a diversi livelli territoriali.

In coda, il prezioso debriefing

«Desidero ringraziare tutte le componenti del Servizio nazionale della Protezione civile – ha detto il capo del Dipartimento Fabrizio Curcio nel corso del incontro di resoconto svoltosi a Reggio Calabria, cioè il momento in cui si son tirate le somme di tutte le cose andate bene, ma soprattutto di tutti i fallimenti totali o parziali nelle operazioni di soccorso simulate -, che in questi tre giorni hanno partecipato a quest’importante e impegnativa esercitazione, che ha coinvolto un territorio ampio del quale tutti noi conosciamo punti di forza e fragilità. Tra le componenti del Servizio nazionale, è sempre bene ricordarlo, ci sono a pieno titolo gli Enti e le Istituzioni territoriali, senza le quali anche il miglior sistema di risposta all’emergenza risulterebbe del tutto inefficace e sarebbe impossibile affrontare con successo la grande sfida che abbiamo davanti, quella cioè di rendere le comunità sempre più resilienti».

La mostra e “Io non rischio”

Proprio nell’ottica di un sempre maggiore coinvolgimento della popolazione e di una sempre più ampia diffusione della consapevolezza del rischio, nell’ambito dell’esercitazione sono state allestite a Reggio Calabria, Bagnara Calabra e Bova Marina tre piazze della campagna di comunicazione Io Non Rischio, relative ai pericoli di terremoto e maremoto.

Inoltre, sul Lungomare di Reggio Calabria è stata allestita la mostra itinerante Terremoti d’Italia, il percorso espositivo – realizzato nell’ormai remoto 2007 dal Dipartimento della Protezione civile e già ampiamente andato in giro per lo Stivale – che permette al visitatore di capire, in più fasi, cos’è il terremoto e cosa si può fare per ridurne i rischi, fino a poterne osservare e percepire, in sicurezza, direttamente gli effetti, grazie all’esperienza su simulatori sismici progettati per riprodurre il movimento sismico.

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