L'avvocato e la media conciliazione: riflessioni sull'applicazione del nuovo istituto

L’avvocato e la media conciliazione: riflessioni sull’applicazione del nuovo istituto

L’avvocato e la media conciliazione: riflessioni sull’applicazione del nuovo istituto

martedì 19 Ottobre 2010 - 09:31

Mercoledì e giovedì convegno a Taormina

Mercoledì 27 e giovedì 28 ottobre si terrà al Palacongressi di Taormina un convegno sul tema -L’avvocato e la media conciliazione: Riflessioni sull’applicazione del nuovo istituto-, organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Messina, con il patrocinio del Consiglio Nazionale Forense. Il Decreto Legislativo n. 28/2010, che entrerà in vigore il 20 marzo 2011, ha, infatti, introdotto l’istituto della mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali. Al centro del dibattito, dunque, un argomento di estrema attualità, in considerazione del fatto che il Consiglio di Stato ha espresso, lo scorso 20 settembre, parere favorevole sul predetto decreto legislativo, di cui si attende la pubblicazione nei prossimi giorni. Il convegno si articolerà in tre sessioni – politica, scientifica e pratica- e sarà occasione per un’approfondita riflessione e un confronto tra studiosi e operatori del settore. É in programma, infatti, la relazione della dott.ssa Augusta Iannini, Capo Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia, che spiegherà le ragioni dell’intervento legislativo sulla mediazione, mentre il prof. avv. Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense, rappresenterà la posizione dell’Avvocatura. (In allegato il programma dettagliato del convegno).

La nuova disciplina assegna agli avvocati il ruolo di protagonisti, sia perché la maggior parte dei conciliatori saranno reclutati dal ceto forense, sia perché i legali assisteranno le parti nei procedimenti di conciliazione. Inoltre, gli Organismi di conciliazione più accreditati saranno collocati all’interno dei Tribunali, gestiti ed amministrati dagli Ordini forensi.

L’Avvocatura è convinta che la mediazione sia un valido strumento di risoluzione alternativa delle controversie e che gli avvocati possano fornire un contributo di alta professionalità. Pertanto, manifesta l’impegno a favorire l’attuazione della normativa, fermo restando che senza i necessari correttivi il nuovo istituto presenta criticità che rischiano di far implodere il sistema.

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